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Antonio Pennacchi, ‘Il fasciocomunista’, si è improvvisamente spento a 71 anni nella sua Latina. Letteratura in lutto

Una realtà sbocciata con notevole ritardo rispetto alla media ma, così come accade per quei bellissimi fiori che sebbene nascano tardi, poi incantano per il profumo ed i colori, così anche i suoi libri hanno in qualche modo inciso nell’ambito della letteratura nazionale.

Antonio Pennacchi, anni di fabbrica poi, a 44 anni, il debutto letterario

Prima di affidare i suoi pensieri ad un foglio di carta bianca, per oltre 30 anni è stato uno delle centinaia di operai di un grosso complesso industriale di Borgo Piave, ad un passo da Latina, dove la sua famiglia – venuta dal Veneto in seguito alla ‘bonifica mussoliniana’ dell’Agro Pontino – l’ha cresciuto. Poi, nel 1994, l’esordio da scrittore a 44 anni, con ‘Mammut’ (per Donzelli). Scrive bene Antonio Pennacchi, asciutto e fluido, colpisce per la straordinaria lucidità con la quale affronta senza problemi temi anche ‘imbarazzanti’, per poi semplificarli, così che il lettore ne condivida pensieri e visioni.

Antonio Pennacchi, un ‘Fasciocomunista’ omaggiato anche dal cinema

Infatti pochi anni dopo, nel 2003, il suo romanzo ‘Il fasciocomunista’ (edito Mondadori), vince il Premio Napoli, conquistando l’ammirazione della critica e l’affetto del pubblico. Il libro, grazie al regista Daniele Lucchetti, diverrà il bellissimo ‘Mio fratello è figlio unico’ (con Elio Germano e Riccardo Scamarcio in stato di grazia), ma Pennacchi, notoriamente ‘mai domo’, nonostante il grande successo della pellicola avrà da ridire anche sulla trasposizione cinematografica.

Antonio Pennacchi: dal Premio Strega alle finali del Premio Campiello

A testimonianza della qualità dello scrittore, segnaliamo l’ottimo ‘Canale Mussolini’ con il quale, nel 2010, sotto l’egida Mondadori, prima vince il prestigioso ‘Premio Strega’, e poi si piazza tra i  finalista al Premio Campiello.

Antonio Pennacchi: schivo e riservato amava frequentare la sua città

‘Innamorato’ del territorio dell’ex ‘Littoria’, da dove non si è mai spostato, Antonio Pennacchi conduceva un’esistenza lontano dai riflettori, non amava la notorietà, ed ogni sua intervista – rara –  finiva puntualmente per trasformarsi in uno show, grazie alla sua innata simpatia, incorniciata da un carattere abbastanza ‘focoso’.

Ieri pomeriggio, inaspettata, un po’ come la ‘seconda vita’ da lui vissuta, è improvvisamente giunta la morte: un improvviso malore lo ha fermato a 71 anni.

Una morte che colpito ed addolorato tutta la città di Latina, dove Pennacchi era particolarmente amato.

Antonio Pennacchi: domani mattina le esequie ‘nell’amata’ Cattedrale di San Marco

Immediatamente, Damiano Coletta, il sindaco, ha proclamato il lutto cittadino in concomitanza con i funerali del scrittore, che avranno luogo domani alle ore 10.30, nella Cattedrale di San Marco, dove Pennacchi aveva vissuto sia la sua infanzia che l’adolescenza.

Fino a stasera alle 21.30 resterà invece aperta la camera ardente, allestita all’interno del Museo Civico ‘Duilio Cambellotti’, in piazza San Marco.

Max