Approvato regolamento supplenze asili Nido a Roma

    Novità sul fronte Asili nella Capitale. Approvato regolamento supplenze asili Nido a Roma. Il Campidoglio vara il Regolamento per le supplenze negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia di Roma Capitale. Rafforzare la qualità del servizio negli asili nido e nelle scuole d’infanzia di Roma Capitale, costruendo un percorso di rilancio finalizzato a intervenire su criticità strutturali mai affrontate prima. Con questo obiettivo fondamentale la Giunta Capitolina ha approvato il Nuovo Regolamento per la ‘gestione del personale inserito nelle graduatorie per le supplenze nei servizi educativi e scolastici’.
     
    In questo modo Roma Capitale risponde alla necessità di dotarsi di una disciplina che regolamenti nel dettaglio i criteri  di utilizzo delle graduatorie, fissando le modalità di affidamento degli incarichi di supplenza nelle scuole di infanzia e nei nidi capitolini.
     
    “Il testo è il frutto di un lavoro capillare, rafforzato da un confronto costante e proficuo con le organizzazioni sindacali. Ringrazio per l’obiettivo raggiunto l’Assessore alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre e il Dipartimento ai Servizi Educativi e Scolastici. Si tratta di un atto fondamentale per la gestione del personale a tempo determinato che Roma aspettava da più di 10 anni”, spiega l’Assessore al Personale Antonio De Santis.
     
    Il Regolamento segue la pubblicazione per la seconda procedura finalizzata al reperimento di personale a tempo determinato da impiegare presso le scuole ed i nidi comunali introducendo due Nuove “Graduatorie Uniche” nella quale sono presenti 6994 educatrici e 2800 insegnanti.
     
    Vengono istituiti gli elenchi della Messa A Disposizione (MAD) e viene attivato un progetto ad hoc per l’utilizzo del personale educativo supplente all’interno delle scuole dell’infanzia. Attraverso queste nuove modalità, qualora il personale inserito nella Graduatoria dell’Infanzia e nella MAD dovesse rendersi indisponibile si potrà contattare il personale educativo inserito in Graduatoria. Le supplenze sono assegnate secondo il criterio di miglior vantaggio per la persona incaricata.
     
    La MAD infatti si traduce in un’istanza informale che permette a soggetti non inseriti nella graduatoria, in possesso del titolo legale per l’esercizio della professione di educatore/insegnante, di dichiarare la propria disponibilità a svolgere supplenze nelle strutture educative e scolastiche capitoline site sul territorio di un determinato Municipio autocertificando il possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge.
     
    Un altro asse è costituito dalla fissazione dei termini entro i quali il Dipartimento dei Servizi Educativi e Scolastici dovrà contattare i docenti per il conferimento degli incarichi annuali di supplenza. Un metodo che permetterà agli uffici preposti di anticipare la stipula dei contratti annuali “tra luglio e agosto”, consentendo alle insegnanti di conoscere, in tempi idonei, la sede nella quale presteranno servizio per l’intero anno, ottimizzando anche i tempi di sottoscrizione dei contratti di competenza municipale e ottenendo una maggiore disponibilità degli insegnanti.
     
    Ulteriore novità è rappresentata dalla formazione del personale supplente. Grazie al Nuovo Regolamento, Roma Capitale garantisce la partecipazione ai corsi di formazione anche al personale educativo e scolastico impegnato in supplenze giornaliere.
     
    In via sperimentale verranno attivati progetti ad hoc che coinvolgeranno anche le educatrici nei nidi per integrare le attività nelle scuole dell’infanzia.
     
    “La strutturale carenza di insegnanti nella scuola dell’infanzia è generata da due fattori principali: il numero chiuso all’università e la concorrenza tra enti locali e scuole statali, che ci vede al momento sfavoriti.
    Per queste ragioni il Regolamento di Roma Capitale è un primo passo che verrà seguito da una ipotesi, allo studio con i sindacati, di adeguamento contrattuale per maestre e insegnanti. Ci aspettiamo che anche la normativa nazionale recepisca un inquadramento più conforme al delicato ruolo degli insegnanti”, conclude De Santis.