Arrestato albanese con documenti falsi, urgono misure anti-terroristiche – di Simone Lorusso

    photo2 logoCome se non bastassero le ripetute minacce terroristiche, a far tremare l’Italia ci pensano le notizie di arresti ai danni di persone con documenti falsi. L’ultimo ad essere scovato è stato un albanese di 30 anni, fermato questa mattina all’aeroporto di Catania. Lo stesso che il 13 gennaio era già stato denunciato all’aeroporto di Malpensa perché trovato in possesso, ancora, di documenti falsi poco prima di salire sul volo che l’avrebbe portato a Londra. A far preoccupare, però, non è tanto la reale identità dell’uomo, ma  il contenuto di una pen drive trovata dagli uomini di polizia della frontiera durante i soliti controlli di routine. Una pen drive che conteneva, oltre a documenti provenienti da svariate nazionalità, alcune foto dell’uomo, in compagnia di un’altra persona, mentre stringeva dei Kalashnikov, identici a quelli già utilizzati per l’assalto a Charlie Hebdo. Gli scopi dell’uomo, seppur ignoti, fanno comunque presagire un’azione jihadista, tanto da rendere necessario ancora di più, se servisse, un pacchetto di misure anti-terroristiche, argomento principale nel Consiglio dei ministri previsto per oggi alle 16.

    Il provvedimento dovrebbe toccare vari punti, dalla stretta sui foreign fighters, i cittadini italiani che si sono uniti all’Isis, preparata dal ministro dell’Interno Alfano, al potenziamento dell’intelligence. Un’ intelligence che, per legge, già gode di alcune garanzie funzionali, come la possibilità di poter commettere una serie di reati senza essere puniti, ma in momenti difficili come questo potrebbero non bastare. Per questo si pensano misure ulteriori per garantire il massimo dell’efficienza dei servizi segreti, tra cui, stando alle ultime indiscrezioni, la possibilità di poter usare un falso nome anche durante i procedimenti nei loro confronti. Ulteriori provvedimenti potrebbero riguardare un aumento del budget destinato all’intelligence, così da poter assumere personale sempre più qualificato e garantire software e strumentazioni cyber all’avanguardia, e il rafforzamento dell’operazione Strade Sicure, con l’aumento dei militari in strada dal numero attuale di 3.000 uomini a 5.000 unità.