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Auto elettriche, la mancanza di incentivi statali, non è l’unica ragione alla base dei dati stagnanti sulle vendite

Pur mirando a stimolare le vendite di auto elettriche con incentivi impressionanti, in una prospettiva di lungo termine, il governo potrebbe non centrare l’obiettivo di aumentare la quota di veicoli elettrici.

Auto elettriche, perché – specie nel nostro Paese, le vendite non decollano ancora

A tal proposito un esperto del settore automobilistico della data company Carvertical, ha identificato l’accessibilità economica come uno dei principali ostacoli a un flusso di vendite più regolare, sebbene non sia l’unico.

Auto elettriche, il problema è dato da incentivi più alti o da un pubblico più ampio… che ancora non c’è?

Dato che l’Italia è in ritardo rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale, in termini di quota di Mercato delle auto elettriche, una valida soluzione potrebbe dunque essere quella di proporre maggiori incentivi statali per chi acquista veicoli elettrici.

Ma quanto più l’accordo è vantaggioso, tanto minore è il numero di soggetti beneficiari.

Auto elettriche, rispetto alle altre economie europee, le vendite di veicoli elettrici, sono più elevate (fino a oltre il 16%)

Dal canto suo Matas Buzelis, responsabile della comunicazione di Carvertical, afferma che un budget annuo di 930 milioni di euro per abbassare i prezzi delle auto elettriche fino a 13.750 euro, potrebbe essere sufficiente solo per l’acquisto di meno di 67.636 auto. Pari solo al 4,3% della quota di mercato delle auto nuove in Italia, mentre in altre economie europee le vendite di veicoli elettrici, sono più elevate (fino a oltre il 16%). Quindi, spiega l’esperto, “Abbassare l’importo massimo degli incentivi statali potrebbe funzionare meglio in termini di aumento della diffusione dei nuovi veicoli elettrici. Inoltre, secondo Buzelis, l’offerta di incentivi statali per i veicoli elettrici usati potrebbe funzionare ancora meglio, poiché sono più accessibili per la maggioranza degli acquirenti”.

Auto elettriche, ci troviamo davanti a un buon rapporto qualità/prezzo o ad un cattivo investimento?

L’esperto suggerisce che mentre i prezzi dei nuovi veicoli elettrici possono apparire decisamente elevati, le auto usate sembrano suscitare un grande interesse. Soprattutto se si considerano i costi di proprietà e di manutenzione. Tuttavia, è un risvolto negativo e molto complicato: si svalutano rapidamente. Insomma, l’acquisto di auto elettriche usate può destare l’interesse di molti automobilisti, poiché essendosi svalutate costano molto meno rispetto al nuovo e pertanto paiono offrire un ottimo rapporto qualità-prezzo. Tuttavia, questo vantaggio si perde al momento della vendita dell’auto nel giro di alcuni anni.

Auto elettriche, l’esperto: “Tuttavia sembra che gli italiani non siano ancora pronti a passare ai veicoli”

Altro argomento non da poco, sempre secondo Carvertical, un’auto elettrica di 5 anni in Italia ha perso in media circa il 46,1% del suo valore, mentre un’auto a benzina di 5 anni si è svalutata solo della metà, ossia il 23,6%. Così, il valore residuo di un’auto elettrica di 10 anni è solo del 33,8%, mentre per un veicolo medio a benzina è del 49,4%.

Auto elettriche, chi decide di acquistarne una ha bisogno di soluzioni convenienti

Come abbiamo visto, le auto elettriche non sono ancora convenienti dal punto di vista economico, e questo è un aspetto fondamentale per chi deve decidere che auto acquistare. Mentre le città di maggiori dimensioni dispongono di una certa infrastruttura di ricarica, la realtà è meno rosea nel resto del territorio in tutto il mondo.

Auto elettriche, “Le persone non vogliono affidarsi alle colonnine di ricarica pubbliche perché il loro prezzo è soggetto ad aumenti, che azzerano la convenienza”

Secondo Buzelis, questo problema è evidente nei quartieri residenziali, dove le persone vivono in condomini a più piani. Oggi infatti, trovare un parcheggio libero è spesso un’impresa ardua, figuriamoci un punto di ricarica per l’auto durante la notte. Quindi l’unico caso in cui un veicolo elettrico ha senso è se l’acquirente dispone di un terreno, un garage o un posto auto privato con un punto di ricarica (wallbox) per ricaricare l’auto durante la notte, oppure se può farlo nel parcheggio dell’ufficio.

Le persone non vogliono affidarsi alle colonnine di ricarica pubbliche perché il loro prezzo è soggetto ad aumenti, che azzerano la convenienza e impiegano troppo tempo per la ricarica, per non parlare della scarsa facilità d’uso di questi dispositivi rispetto al tradizionale rifornimento di carburante”, ;conclude infine l’esperto di Carvertical.

Max