BRENNERO: AUMENTATI I CONTROLLI, ORA L’AUSTRIA ERIGERÀ UN RECINZIONE METALLICA DI 400 METRI. GENTILONI: ‘SCHENGEN NON PREVEDE INIZIATIVE DI SINGOLI STATI’

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    In virtù di una previsione secondo cui, da fine maggio potrebbero presentarsi ai suoi confini ‘almeno’ 500 profughi al giorno, l’Austria si appresta ad erigere una recinzione metallica di 400 metri. Lo anticipa il ’Tiroler Tageszeitung’, riportando l’aumento della rigidità dei controlli al Brennero e l’incremento degli uomini ‘di guardia’.  I camion e le auto dovranno rallentare a 30 chilometri orari e saranno perquisiti all’incrocio, a cavallo tra una delle più trafficate vie commerciali d’Europa. Saranno fermati anche i treni che attraversano il Brennero dall’Italia verso l’Austria. Una soluzione, ormai risaputa, giustamente criticata da Matteo renzi, che ha scritto in proposito: “Nei primi quattro mesi dell’anno il numero dei migranti arrivato in Italia è inferiore a quello del 2014 e sostanzialmente uguale a quello del 2015” e “tutto ciò conferma, ove ce ne fosse il bisogno, chel’ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro”. Sulla vicenda è intervenuto anche dalla Farnesina il ministro Gentiloni che ha dichiarato: “Confidiamo che Vienna non prenderà decisioni unilaterali nei prossimi mesi. E che l’Austria continuerà a collaborare strettamente con noi nella crisi dei profughi”. Nel corso di un’intervista rilasciata alla ’Die Presse’, il ministro degli esteri italiano ha spiegato che: “Qui non si tratta soltanto di un problema bilaterale. L’Austria e l’Italia sono membri di una comunità e questa comunità si chiama Unione Europea – spiega ancora Gentiloni – L’Ue ha delle regole che vanno rispettate: la chiusura di confini all’interno dello spazio Schengen non può essere decisa da singoli Stati. Al riguardo, gli accordi Ue prevedono condizioni ben precise: la premessa è che si tratti di una situazione estrema che comprometta la sicurezza del Paese, oppure di una situazione di emergenza.Le misure devono comunque essere ’proporzionali’. Attualmente non esiste nessun fattore esterno che giustificherebbe lachiusura del Brennero: sebbene i flussi migratori attraverso il Mediterraneo verso l’Italia siano intensi, non sono diversi da quelli del 2014 e del 2015 – siamo ancora lungi da un’invasione”. Sull’eventualità di controlli serrati anche da parte dei coinfini italiani, il ministro degli Esteri ha sottolineato: “Non voglio discutere su possibili reazioni e controreazioni, di scenari che in questo momento non sono di attualità. Capisco le preoccupazioni austriache e apprezzo lo sforzo compiuto dal vostro Paese per accogliere un numero elevato di richiedenti asilo. Ma, ripeto,serve collaborazione, non decisioni unilaterali. Dovremmo piuttosto riflettere sulla considerevole importanza simbolica, storica ed economica del confine del Brennero in Europa”.

    M.