Bronchioliti a dicembre nuovo picco tra i bambini

    Pericolo bronchioliti in aumento in Italia. Un contagio virale dannoso dei bronchi più piccoli, chiamati i bronchioli , ossia l’estremità finale delle vie respiratorie inferiori: e le a bronchioliti, il cui malanno primario è il virus respiratorio sinciziale (VRS), ma è sempre più ricorrente un’associazione di molteplici virus. Ad essere soggetti alla bronchiolite sono i bambini che non hanno ancora compiuto due anni, con maggiore intensità nei primi sei mesi dalla nascita. La malattia torna a manifestarsi con precisione durante la stagione fredda e nell’arco di soli 30 giorni – dallo scorso dicembre ai primi di gennaio – si sono verificati già quasi 300 ricoveri all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù con un sintomo di bronchiolite, quasi il 40% del numero delle registrazioni totali al Pronto Soccorso della scorsa stagione (tra il 1°dicembre 2017 e il 31 marzo 2018). Ma non si è ancora toccato il punto più alto. A dicembre 2017 il numero di pronto interventi era stato di 252, il numero più considerevole della stagione, calato poi a 241 a gennaio 2018 e ridotto della metà a febbraio e marzo (rispettivamente 127 e 108 accessi). Quest’anno a dicembre 2018, a più del 60% dei casi è stato attribuito il codice giallo e all’1% il codice rosso. Se tuttavia il numero dei ricoveri era stato più alto nel corso del 2017, nel mese appena passato circa la metà dei bambini giunta al pronto soccorso è stata ricoverata: tra questi 20 bambini in Sub Intensiva neonatale e Terapia Intensiva neonatale e 11 nelle Terapie Intensive. Ma prima di affidarsi alle prestazioni del pronto soccorso – sottolineano i medici – è opportuno farsi consigliare dal proprio pediatra. In certe situazioni il pediatra può ordinare il ricovero in ospedale: in bambini molto piccoli o che già manifestano patologie di base come cardiopatie congenite, sindromi genetiche, prematurità, c’è, infatti, il pericolo di difficoltà di respirazione.