CINECITTÀ, AGOSTINI (PD): “FERMARE LA SPECULAZIONE EDILIZIA E RILANCIARE STUDIOS”

    “Impegnare il Comune di Roma e la Regione Lazio affinché blocchino la speculazione edilizia che si vorrebbe realizzare sui terreni di Cinecittà, impedendone ogni mutamento della destinazione d’uso, ma anzi prevedendo tipologie di investimenti immobiliari pertinenti con il rilancio del settore cinematografico e audiovisivo”. Lo chiede, riferisce una nota, il consigliere regionale Riccardo Agostini in una mozione, “nella quale si chiede anche al Governo di disporre del patrimonio pubblico di Cinecittà, costituito da edifici storici e di più recente costruzione e da terreni liberi, in funzione di finalità industriali culturali e formative per le quali sono sorti, facendo sì che Cinecittà Studios venga soggetto a vincolo di natura culturale, rilanciando la destinazione originaria”.
    “I terreni e gli immobili di Cinecittà – spiega Agostini nel documento – sono di proprietà dello Stato ma con la privatizzazione del ‘97 è stata costituita la Cinecittà Servizi S.p.A. divenuta successivamente Cinecittà Studios S.p.A., con il 20% in mano pubblica e il resto divisa tra imprenditori privati (Abete, Della Valle, De Laurentis e Haggias). Nel 2008 è avvenuta la scissione da Cinecittà Studios dell’area post-produzione con la nascita di Cinecittà Digital Factory S.r.l., di cui l’85% del capitale appartiene a Cinecittà Studios, mentre il restante 15% appartiene a Medusa. Due anni dopo è stato presentato un piano immobiliare su un’area di 7 ettari, mentre degli investimenti in Cinecittà Studios S.p.A. annunciati in precedenza non si hanno più notizie, nonostante gli utili. Il piano immobiliare prevede un albergo con 200 stanze, parcheggi, piscina, centro fitness, palestra di 6.000 metri quadri ed è stato confermato anche mentre si trasferivano i lavoratori di Cinecittà Digital Factory s.r.l. alla multinazionale Deluxe e i lavoratori del settore costruzioni scene alla società CAT. Cinecittà è il simbolo dell’industria audiovisiva, che ha un ruolo trainante di tutta l’economia di Roma e del Lazio: 400 dipendenti operanti stabilmente a Cinecittà, 6000 addetti tra registi, attori e maestranze specializzate, 10.000 le piccole e medie imprese artigianali del settore audiovisivo con circa 100.000 posti di lavoro. Numeri importanti – conclude Agostini – che rappresentano un settore vitale per l’economia del Lazio e d’Italia, e sarebbe opportuno che il Governo nazionale e il Comune di Roma trovino una soluzione condivisa affinché la gestione degli Studios di Cinecittà torni in mani pubbliche, per realizzarne esclusivamente un luogo di produzione e formazione cinematografica e delle maestranze, anche valutando l’accesso nelle quote azionarie da parte della Regione e del Comune stesso”.