COLOMBIA – NONOSTANTE L’ESITO DEL REFERENDUM NE ABBIA SANCITO LA CONTRARIETÀ DEL POPOLO, GOVERNO E FARC HANNO ANNUNCIATO CHE PROSEGUIRANNO NEGLI ACCORDI DI PACE

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    A dispetto dei decenni contrassegnati da un numero considerevole di morti, l’esito del referendum andato ieri in scena in Colombia (50,21% di no contro il 49,78% dei sì), ha indicato che la maggioranza dei colombiani ha rifiutato l’accordo di pace firmato lunedì scorso dal governo e dalla Farc. Tuttavia, fortunatamente, entrambi le parti: governo e Farc (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia), hanno affermato che questo non fermerà l’ormai già deciso processo di pace. Annunciando che continuerà a cercare comunque un dialogo costruttivo con tutte le forze politiche del Paese, il presidente Juan Manuel Santos, ha spiegato che si appresta ad inviare una delegazione all’Avana per discutere i nuovi sviluppi con le Farc. “Decideremo insieme quale sia il cammino dobbiamo intraprendere perché la pace sia possibile ed esca anzi rafforzare – ha detto il presidente – non smetterò di cercare la pace fino alla fine del mandato”. Intenzioni condivise da Rodrigo Londono, comandante delle Farc, che ha  ribadito la volontà di “usare solamente le parole come arma per la costruzione del futuro”. La commissione elettorale ha reso noto che alla consultazione referendaria ha partecipato il 37,43% degli elettori. Il risultato ha smentito tutte i sondaggi delle ultime settimane che indicavano una netta vittoria dei ’sì’. Nella ‘partita’ è stato coinvolto anche Alvaro Uribe, l’ex presidente leader del fronte del ’no’ (e leader della formazione di destra Centro democratico), intenzionato a chiedere “un grande patto nazionale”.

    M.