Comitato per la legalità di Ladispoli: “Il Centro di aggregazione giovanile, centro di spreco, degrado e pericolo per la pubblica incolumità”

    Nuova iniziativa del Comitato per la Legalità. Questa volta nel mirino il Centro di Aggregazione giovanile, un’incompiuta dell’amministrazione Paliotta sulla quale TerzoBinario aveva acceso i riflettori con un’inchiesta qualche mese fa. Alcuni cittadini che abitano nel quartiere “Cerreto” chiedono al Comitato per la legalità di sollecitare l’Amministrazione comunale allo scopo di risolvere lo stato di abbandono e degrado del cosiddetto “Centro di aggregazione giovanile” che si trova in Viale Mediterraneo (si vedano le foto). L’opera era stata annunciata più volte e nel febbraio 2011 l’allora delegato giovanile Andrea Zonetti, oggi segretario cittadino del Partito democratico. Attraverso l’ufficio stampa del Comune, aveva affermato “La realizzazione di questo spazio aggregativo giovanile è stata proposta nell’ambito del progetto riguardante le opere pubbliche partecipate collegato al bilancio partecipativo”. Nello stesso comunicato si affermava, inoltre, che “il progetto è stato finanziato per € 300.000,00 euro dalla Regione e per € 200.000,00 dal Comune di Ladispoli attraverso un mutuo” e “rappresenterà il primo spazio del genere gestito dai giovani della nostra città. Ospiterà attività aggregative rivolte ai giovani con spazi adeguatamente allestiti che permetteranno lo svolgimento di varie iniziative.” Non si vuole sindacare, nè ci sorprende, il mancato rispetto della promessa annunciata, nè rievare la delusione per le aspettative dei giovani del territorio, quanto invece segnalare che l’opera, la cui costruzione è stata effettivamente avviata nel 2011, non è stata mai completata e oggi (ben tre anni dopo), si presenta come un rudere incompleto e fatiscente, oggetto di bivacco e frequentazioni ambigue che ne hanno devastato ogni angolo. E ciò che rimane della struttura, mai utilizzata, ma pubblicamente inaugurata in campagna elettorale, visto lo stato in cui si trova, oltre a offendere il decoro urbano, rappresenta un rischio reale per la pubblica incolumità a causa dei rifiuti,calcinacci, vetri rotti, escrementi, ecc e di siringhe abbandonate, peraltro all’interno di un’area verde destinata alla frequentazione di famiglie bambini. 

    Ma non si tratta soltanto di un’opera incompiuta, quanto di un grave spreco di risorse pubbliche che non si giustificano, soprattutto in un momento in cui l’Amministrazione comunale, dichiara di non avere disponibilità di risorse finanziarie (tanto da avere difficoltà ad assicurare lo stipendio ai dipendenti) e si dice costretta a incrementato le imposte, chiedendo sacrifici a tutti i cittadini. Sorprende, quindi che si chiedano nuove risorse economiche e poi, con leggerezza si lasci marcire un’opera pubblica il cui costo dichiarato è di ben € 500.000,00. Peraltro, una parte di questi, ben € 200.000,00 sarebbero stati acquisiti con un mutuo. E ciò significa che i cittadini di Ladispoli, da diversi anni (e chissà per quanti ancora) stanno pagando gli interessi bancari per una scelta immprovvida e superficiale dell’amministrazione, senza nemmeno il vantaggio di consentire ai giovani potere usufruire dell’opera così tanto annunciata. Poichè la situazione rappresentata è particolarmente allarmante, prima di intraprendere altre azioni, presso le sedi opportune, si chiede al Comune:

     

    • di provvedere a mettere in sicurezza l’area allo scopo di assicrare il rispetto della pubblica incolumità
    • di volere comunicare ai cittadini quali sono le ragioni che hanno determinato l’abbandono dell’opera
    • di volere predipsorre un piano di protezione dal degrado delle strutture rimaste e di ultimazione dell’opera
    • di volere comuicare quante somme sono state spese e quanto ancora gravano a carico della collettività a causa del finanziamento richiesto
    • di volere comunicare quali sono i professioniti e le ditte che sono state incaricate della realizzazione dell’opera e se hanno già percepito i compensi, nonostante che l’opera sia rimasta incompleta.

     

    Ci auguriamo che l’Amministrazione comunale intenda fornire adeguate risposte e intraprendere le misure richieste.