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Condizionatori e bollette spesso non vanno d’accordo, ecco dei consigli per un vantaggioso compromesso

Draghi ci aveva avvertiti, ed ora paghiamo! Ci riferiamo all’inevitabile mega consumo elettrico al quale siamo costretti ad esporci, in virtù di temperature a dir poco africane.

Una sorta di ‘no-stop’ di aria fresca che, come ha calcolato Facile.it, pagheremo salata: fino a 216 euro, più o meno si tratta dell’81% in più rispetto allo scorso anno.

Se consideriamo che in Italia, secondo un’indagine condotta da dagli istituti di ricerca  mUp Research e Norstat, già ad aprile nelle nostre case si contavano oltre 29 milioni di climatizzatori, sicuramente, proprio in virtù di questa particolare estate d’afa, gli apparecchi in questi giorni attivi avranno numericamente avuto un’impennata pazzesca.  

Dunque un salasso a livello energetico spesso però aggravato da una gestione sbagliata di questi apparecchi refrigeranti. Vediamo allora insieme di capire come fare per cercare di ottimizzare i costi, pur non rinunciando ad una nottata di sonno ‘al fresco’.

Climatizzatori e risparmio, regola numero 1: occhio all’etichetta

Sembra un discorso ovvio ma è invece ‘fondamentale’, al di la delle ‘offerte golose’, la classe energetica del condizionatore è il vero punto di partenza per riuscire ad incidere quanto più possibile sui consumi. Si parte quindi  da un modello di classe A o superiore ma, occhio: a partire dal 2022 è infatti entrata in vigore una nuova classificazione, anche se sul mercato si trovano ancora prodotti con la vecchia classificazione. Facendo riferimento a questa, bisogna sapere che, passare da un condizionatore di classe B, ad uno di classe A++, equivale ad un risparmio sulla bolletta annua di circa  il 30-40%. Altra raccomandazione: dando indietro il vecchio apparecchi osi ha diritto ad importanti detrazioni fiscali, che possono incidere fino al 65%.

Climatizzatori e risparmio, regola numero 2: condizionatore inverter

Chi di noi non è rimasto interdetto quando, nel reparto elettrodomestici di un grande magazzino, il commesso vi ha domandato: “E’ orientato verso un condizionatore, od un inverter?”. Ebbene, la risposta è ‘tutti e due’! No scherziamo, nel senso che, al posto del tradizionale condizionatore, il consiglio è senz’altro quello di optare per un ‘condizionatore inverter’. Questo perché parliamo di una tecnologia che,  raggiunta la temperatura desiderata, non si spegne ma, semplicemente rallenta la velocità del motore, funzionando quindi al minimo. Diversamente, si evita il picco dettato dallo ‘spunto’, cioè quando si riaccende una volta spento. Può sembrare niente ma, in termini di  risparmio energetico,  rispetto al ‘classico’ climatizzatore si parla del 30%.

Climatizzatori e risparmio, regola numero 3: no alle temperature polari

Intanto è bene spiegare che, consumi a parte (e già si tratta di soldi), scelto il condizionatore che fa per noi, entra in gioco il come gestirlo. Dunque, sparare il ‘gelo’ a manetta non è la soluzione migliore, perché crea problemi non solo all’ambiente ma, soprattutto, alla nostra salute. La soluzione migliore è quella di impostare la temperatura di circa 7-9 gradi in meno rispetto alla temperatura esterna e, se presente fra le opzioni, piuttosto che quella relativa al raffrescamento, usate la deumidificazione che, oltre a ‘pulire’ l’aria che respirate, si traduce in un risparmio in bolletta del 13%.

Climatizzatori e risparmio, regola numero 4: curare la pulizia dell’impianto

A maggior ragione se parliamo di un impianto già di qualche anno, la manutenzione diviene fondamentale. Dunque procedete con regolarità alla pulizia dei filtri (che possono anche creare seri danni di salute). Sappiate infatti che, un apparecchio tenuto pulito, oltre che funzionare correttamente, è in grado di svolgere al 100% le sue funzioni mentre, se trascuriamo queste poche e semplici cose, andiamo inevitabilmente incontro all’8% di consumo in più.

Climatizzatori e risparmio, regola numero 5: non trascurate i dettagli

Come abbiamo avuto modo di vedere, nella gestione di un impianto il fattore determinante è l’attenzione che gli dedichiamo, per far sì che lavori sempre nelle condizioni migliori. I dettagli divengono quindi importanti. Ad esempio, tenere le finestre chiuse. Specie verso l’ora di pranzo, quando il sole sembra accanirsi contro le nostre finestre, è bene abbassare un po’ le serrande o le tapparelle. Stessa accortezza per le porte all’interno della vostra casa: se conducono in stanze che non frequentate, tenetele chiuse per evitare un’inutile dispersione di freddo. Solo questo vi evita un surplus del 6% sui consumi.

Climatizzatori e risparmio, regola numero 6: la notte azioniamo lo ‘sleep’

Nel 90% dei casi la realtà è che siamo pigri: ci pesa persino leggere le istruzioni! Un po’ come capita con la televisione in camera da letto, che resta puntualmente accesa mentre noi siamo già ‘partiti’. Solitamente gli apparecchi hanno la specifica funzione ‘sleep’, appositamente pensata per la notte. Togliamo quindi la deumidificazione, ed azioniamo la modalità notte: così facendo otterremo una riduzione di circa il 10%

Max