Conferenza Ranieri: De Rossi l’avrei confermato

    Nelle ore in cui spuntano audio WhatsApp tramite i quali De Rossi avrebbe svelato retroscena importanti circa la fine del suo rapporto con la Roma, Claudio Ranieri incontra la stampa nella conferenza pre partita in vista del match contro il Sassuolo e, ovviamente, è De Rossi il cuore dei discorsi e la tematica più attesa. Come è noto, nelle scorse ore, quelle immediatamente successive all’annuncio dell’addio di De Rossi alla Roma per volere della società, lo stesso tecnico testaccino Ranieri, insieme all’attuale diesse e a De Rossi stesso aveva deciso di incontrare una delegazione di tifosi che avevano iniziato ad inscenare una protesta al di fuori dei cancelli di Trigoria per contestare la decisione della società. E come aveva accennato proprio ai tifosi ieri, anche oggi in conferenza Ranieri conferma alla stampa: “L’addio di De Rossi andava gestito in un altro modo, da allenatore l’avrei confermato”.

    Conferenza Ranieri: De Rossi l’avrei confermato. L’allenatore avrebbe preferito modalità diverse per l’addio di DDR

    Ci si aspettava titoli e, di fatto, sono arrivati dalla conferenza di Ranieri in quel di Trigoria. Due giorno dopo l’ufficialità dell’addio di capitan De Rossi e dopo il confronto di persona con i circa 150 sostenitori giallorossi ieri accesi dalla voglia di protestare contro la società, Claudio Ranieri ha affrontato l’argomento De Rossi in conferenza stampa divenuto, di fatto, quello portante anche a poco tempo dall’importante match con il Sassuolo. Il classico appuntamento con la stampa presso la sala Champions del centro sportivo ’Fulvio Bernardini’ si è trasformato in un nuovo teatro di trattazione del caso De Rossi. Il primo tema affrontato è il rischio che l’addio del Capitano non sia uno stimolo, ma un’ombra sulla partita, col rischio che finisca in secondo piano. Per Ranieri non deve essere così. “Deve essere uno stimolo positivo, ormai i giocatori sono abituati a tutto. Anche le voci sul futuro allenatore potevano essere uno stimolo negativo, ma i ragazzi non hanno mai mollato. Spero invece che questo fatto sproni a far bene. Ci sono due partite da completare, abbiamo ancora una piccola possibilità ma dobbiamo avere la coscienza a posto per aver fatto il massimo possibile.”. Ma poi si entra nel vivo della questione quando a Ranieri vengono riportate le parole che lui stesso avrebbe riferito ai tifosi nella giornata di ieri, quando avrebbe definito “testa grigia” il consulente più vicino a Pallotta, Franco Baldini, e addebitato ai due (Pallotta e Baldini appunto) la scelta di non rinnovare il contratto di De Rossi. Ranieri è chiaro: “Non mi sembra di aver utilizzato quelle parole, sicuramente quando i tifosi mi hanno chiesto spiegazioni su chi ha deciso la fine del rapporto tra Daniele e la Roma, ho risposto “sicuramente a Londra e in America”. Anche perchè decide il presidente e la persona che gli sta più vicino.”, afferma, per poi essere ancora più esplicito. “Forse a Daniele, essendo il capitano e un giocatore storico, andava detto in un’altra maniera e gli andava dato il modo di pensare bene, questo non gli è stato dato. Ma è la legge del calcio. La società vuole cambiare, vuole altri giocatori. Come a volte i giocatori scelgono altre società, così le società scelgono allenatori, giocatori e ds. Certo, per una figura così importante, avendo i tifosi un amore viscerale per la squadra, una considerazione più attenta avrebbe consigliato magari un altro comportamento.”, dice. E a chi gli chiede se lui avrebbe confermato De Rossi, dichiara: “Se mi fosse stato chiesto in quanto allenatore cosa fare con De Rossi, io avrei risposto che l’avrei voluto, perché so che giocatore e che uomo è, che capitano è.”
    Aggiornamento ore 15,14
    Non solo Daniele De Rossi: al centro della conferenza stampa di Ranieri che anticipa il match contro il Sassuolo c’è senz’altro stato molto il tema De Rossi ma, anche se con qualche difficoltà vista l’attualità dell’argomento, si è parlato anche di altro. Alcuni temi sono quelli a corollario della querelle De Rossi, tipo quella della figura di Baldini e il modo in cui il consulente di Pallotta possa o meno incidere nelle sorti della Roma. “Con me non incide affatto nel lavoro quotidiano.”, dice Ranieri. “Inciderà ma non so che rapporti abbia con il presidente, nel mio lavoro non incide.” Quanto a De Rossi, si è parlato della sua importanza e proprio del rapporto con Totti e di quanto l’ex dieci possa o meno avere rilevanza nei quadri societari. Su De Rossi Ranieri dice: “Lui è un allenatore in campo, non ragiona in termini di ego fine a se stesso ma per la squadra. Sono i tipi di leader che gli allenatori vogliono.”, afferma. E su Totti: “So solo che mi ha chiamato lui e in quel momento è stato uno che conta, che decide. Non so a che punto sia all’interno di questa crescita, non si diventa dirigenti subito dopo aver smesso di giocare. Non so quanto sia felice e soddisfatto, sono domande da fare a lui.”. Incalzato sul tema, quando gli viene chiesto cosa suggerirebbe di fare a Totti circa la provocazione lanciata da alcuni tifosi per cui l’ex Capitano farebbe bene a dimettersi, Ranieri è altrettanto ermetico. “Sono decisioni che deve prendere Francesco, non so quanto potere abbia, so solo che mi ha chiamato lui e in quel momento è stato uno che conta, che decide. Poi non so a che punto sia all’interno di questo processo di crescita, non si diventa dirigenti o allenatori subito dopo aver smesso di giocare, c’è una fase di crescita. Non so quanto sia felice e soddisfatto o meno, sono domande da fare a lui, non a me.”
    Aggiornamento 13.01
    La conferenza stampa di Claudio Ranieri oggi ha toccato diversi punti molto caldi. In casa Roma non tira una bella aria in vista della partita contro il Sassuolo: non per l’ormai quasi perso treno champions, quanto per l’addio al capitano De Rossi, e alle polemiche che sono divampate attorno alla questione, ma anche per la vittoria della Lazio della Coppa Italia ai danni dell’Atalanta. Questo diventa il tramite di alcune domande scottanti: in conferenza stampa Ranieri è stato interrogato sulle varie questioni, tra le quali i programmi futuri della Roma. “Credo che un fatto importante sia la costruzione dello stadio, è necessario per programmare una grande Roma.”, dice Ranieri, che poi prosegue. “Da quando sono arrivato penso solo alla squadra e a far rendere i giocatori al massimo. Non mi sono posti altri problemi, mi sono messo l’elmetto, sono venuto per aiutare e per cercare di fare tutto al meglio.”. Dubbi, in conferenza, si sono alzati intorno all’idea che Ranieri sia stato poco supportato dalla società. Ma Ranieri prova a fare il pompiere. “Roma è una piazza particolare, il tifoso si sente partecipe in tutto e per tutto. Per questo quando l’Olimpico è pieno ti spinge e ti permette di fare cose che in altri stadi sarebbero impossibili. Spesso si rimprovera la distanza del presidente, ma io ne ho trovati pochi di presenti nella mia carriera. Il vecchio presidente del Leicester l’ho visto più ora che quando era il mio presidente. Al Chelsea, tra tutti gli allenatori, sono stato l’unico a vedere spesso Abramovich: credo che Ancelotti l’abbia visto poco e che Sarri non l’abbia mai visto. Ma sono situazioni che capitano, ti danno una squadra e quello che succede al di fuori non ti interessa.”, chiarisce Claudio Ranieri. “L’importante è che la squadra vada bene e che quando c’è un problema ci sia qualcuno che lo risolve. Questo conta per un allenatore: non è importante la presenza di un presidente. E’ importante che tutto vada come deve andare. A qualcuno importa della partita con il Sassuolo?”