CONVOCATO PER OGGI IL CDM PER ‘LIMARE’ IL TESTO SUL PROVVEDIMENTO RELATIVO AL SALVATAGGIO DELLE BANCHE VENETE, COSÌ DA POTER ESSERE APPROVATO A GIORNI

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    Si preannuncia come ‘un’operazione senza precedenti’, il salvataggio delle banche venete, ben differente da quello adottato per le quattro banche ponte (Etruria, Marche, Carife e CariChieti), perché in questo caso non coinvolge gruppi privati, ma lo Stato, esponendolo quindi a tutti i rischi che il caso comporta. E stamane fonti governative hanno annunciato la convocazione, in giornata, del Cdm, proprio per approvare il decreto sul salvataggio dellebanche venete. Nello specifico, si lavorerà al testo del provvedimento per rispettare la tempistica, che prevede entro il prossimo fine settimana l’approvazione del decreto. L’esecutivo dovrà infatti lavorare intorno ad un piano che non deve assolutamente discostarsi  da tutta una serie di direttive e norme europee, senza incorrere in una violazione della normativa comunitaria sugli aiuti di Stato. Dunque si dovrebbe procedere attraverso la liquidazione coatta amministrativa di Bpvi e Veneto banca (come prevede la normativa nazionale), ma anche grazie all’apporto di interventi attraverso il ricorso pubblici, che andranno a finanziare una ’bad bank’, all’interno della quale andranno poi a confluire i crediti deteriorati, consentendo così a Intesa SanPaolo di comprare la parte ’buona’ degli istituti. Inoltre, l’azzeramento degli azionisti e degli obbligazionisti subordinati (salvando obbligazionisti senior e depositanti oltre i 100mila euro), andrebbero così a garanzia verrebbe rispettata la nuova Direttiva sul Bail in che, dal 2016, in caso di crisi bancaria prevede la condivisione degli oneri da parte di chi ha investito nella banca.

    M.