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Coronavirus, cos’è l’Eculizumab, il farmaco sperimentato a Napoli: come funziona, come combatte il Covid-19

È partita a Napoli la più grande sperimentazione, in termini di numeri, del farmaco eculizumab, che si proietta verso una agguerrita sfida contro il coronavirus.

Il farmaco, testato anche in Francia e partito dagli Usa, viene messo in azione nella Asl di Napoli all’interno di un copioso numero di ospedali locali. Ma che cosa è, e come funziona? Come combatte il Coronavirus?

L’eculizumab, così come il tocilizumab, non combatte in modo diretto la Covid-19 o il coronavirus Sars-Cov-2, responsabile della malattia.

Questo farmaco interviene sulla crisi infiammatoria polmonare, quindi sulla polmonite virale interstiziale; a differenza del farmaco sperimentato al Cotugno, sempr di Napoli, riferendosi all’altro farmaco sopra citato, questo farmaco americano non agisce sulla parte finale del processo infiammatorio ma in origine, con la  bloccachance dire i sintomi prima che si manifestino in modo grave.

Coronavirus, cos’è l’Eculizumab, il farmaco sperimentato a Napoli: come funziona

La terapia è sperimentale e rientra iin un ambito di ricerche che si stanno tenendo negli Stati Uniti; i primi risultati dello studio arriveranno nei prossimi giorni, le ricerche saranno pubblicate sulle riviste scientifiche internazionale e tra i firmatari ci saranno anche tre primari del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli (La Schiana): Francesco Diurno, primario della Terapia Intensiva, Fabio Numis, primario della Medicina d’Urgenza, e Gaetano Facchini, primario dell’Oncologia.

La sperimentazione autorizzata l’11 marzo, prevede 3 fiale a settimana, per un massimo di 4 settimane; il costo è di 73.200 euro, ma la casa farmaceutica sta pagando i costi dando gratuitamente i medicinali necessari.

Al contrario di quanto avviene in America, negli ospedali napoletani la cura non è  provata solo coi pazienti non intubati, ma anche con quelli intubati da meno di 24 ore.

In più la terapia prevede anche l’utilizzo di anticoagulanti per frenare i fenomeni trombotici nel microcircolo polmonare che possono essere causati dal virus. Due pazienti, trattati con questa terapia, sono usciti dalla Rianimazione e sono tornati nella degenza.