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Covid, Costa: “Ok monitorare, ma non trasformare la prudenza in paura. Basta dati sui contagi giornalieri”

Siamo sempre lì: se, se ne parla, non va bene perché secondo alcuni si fa del ‘terrorismo’, contrariamente, se numeri e dati vengono omessi, insorgono i ‘complottisti’ che denunciano una forma di ‘terrorismo inverso’.

Insomma, rispetto al report quotidiano della situazione contagi, ecc., qualsiasi sia la scelta, c’è sempre qualcuno pronto a ‘rivendicare’.

Costa: “Dobbiamo certamente monitorare, avere prudenza ma non trasformarla in paura”

Tuttavia, osserva Andrea Costa (nella foto), sottosegretario alla Salute, intervenendo su  TgCom24, “Dobbiamo certamente monitorare, tracciare, avere prudenza ma non trasformarla in paura e non dare troppa rilevanza a quelli che sono i dati dei contagi giornalieri, io sarei per non comunicarli neanche più perché si rischia di generare un clima che non aiuta. Noi abbiamo bisogno di rinnovare il rapporto di fiducia tra cittadini e vaccini e continuare ad immunizzarci“.

Costa: “La pressione sulle terapie intensive è al 2%, quindi siamo di fronte a numeri positivi”

Certo è, spiega ancora il sottosegretario, che “C’è la consapevolezza che dobbiamo assolutamente cambiare i parametri, e non dobbiamo far sì che il numero dei contagi sia quel dato che vincola chiusure e cambi di colore nelle Regioni. Dobbiamo ricordare che la nostra percentuale di pressione sulle terapie intensive è al 2%, quindi siamo di fronte a numeri positivi”.

Costa stigmatizza: “Non siamo di fronte a un rallentamento delle vaccinazioni anti-Covid”

Del resto, aggiunge Costa, la situazione non è per nulla drammatica: “non siamo di fronte a un rallentamento delle vaccinazioni anti-Covid. Abbiamo chiuso la scorsa settimana con 550mila dosi somministrate al giorno. E’ chiaro che è un momento in cui sono prevalenti le seconde dosi, ma se l’obiettivo è immunizzare 43 milioni di nostri concittadini, e se consideriamo che 37 milioni hanno già ricevuto la prima dose, in realtà mancano solamente 6-7 milioni che devono ricevere la prima dose. Nel momento in cui siamo a 27 milioni di seconde dosi, per arrivare a 43 milioni tutto sommato è fisiologico che ci sia un incremento ora di richiami“.

Costa conferma: “Nei parametri per i colori delle regioni, rispetto ai contagi hanno più peso i ricoveri”

Dunque, come già ribadito più volte da diversi rappresentanti sanitari nei giorni scorsi, anche Costa concorda sul fatto che “andiamo verso un cambiamento dei parametri per i colori delle Regioni, con un peso maggiore ai ricoveri da Covid-19, rispetto al numero dei contagi“.
Max