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Credito d’imposta 60% spese riapertura Fase 2: cos’è come funziona e a chi spetta

Tra le misure che il Decreto Rilancio voluto dal governo ha inteso avviare per poter sostenere il paese nella ripresa economica a seguito degli effetti del lockdown dovuto al coronavirus e alla sua pandemia, vi è senza dubbio il credito di imposta al 60% delle spese per la riapertura nel corso della Fase2.

Ma esattamente, di cosa stiamo parlando? Cos’è il credito d’imposta 60% per le spese di riapertura nella Fase2? Come funziona, a chi spetta, chi ne ha diritto?

Credito d’imposta 60% adeguamento ambienti di lavoro Fase 2 Coronavirus: per quali investimenti, Decreto Rilancio

Dunque cos’è e come funziona, a chi spetta, e per quali particolari tipi di interventi è previsto il Credito d’imposta 60% per le spese di riapertura nella Fase2?

La fase 2 dell’emergenza coronavirus ha previsto la riapertura in sicurezza delle attività commerciali, che si trasforma di fatto nella necessità di effettuare interventi necessari per rispettare le norme introdotte per limitare i contagi in termini di sicurezza, distanza e sanificazione.

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Stando a quanto previsto dal Decreto Rilancio approvato in CdM il Governo ha stabilito la realizzazione di un credito d’imposta pari al 60% per l’adeguamento di tutti gli ambienti di lavoro.

Credito d’imposta 60% spese riapertura, come si ottiene

Dunque nel Decreto Rilancio è previsto anche il bonus per l’adeguamento degli ambienti di lavoro: si tratta di un provvedimento che ha lo scopo di sostenere e incentivare gli interventi doverosi per il rispetto delle norme introdotte nella fase due dell’emergenza coronavirus.

In pratica nel Decreto Rilancio si legge che “è riconosciuto un credito d’imposta in misura pari al 60% delle spese sostenute nel 2020, per un massimo di 80.000 euro, in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus COVID-19”.

Tale credito d’imposta “è cumulabile con altre agevolazioni per le medesime spese, comunque nel limite dei costi sostenuti” ed è utilizzabile nell’anno 2021 solo in compensazione, non più in 10 anni come previsto in precedenza.

Dopo il bonus sanificazione e mascherine, contenuto nel Decreto Liquidità, c’è anche una agevolazione per poter mettere in sicurezza gli spazi delle attività commerciali.

Credito d’imposta 60%: a chi spetta?

Il credito d’imposta spetta ai soggetti responsabili delle attività d’impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico: ad esempio bar, ristoranti, alberghi, teatri e cinema.  

Il contributo riguarda anche le associazioni, alle fondazioni e altri enti privati, che fanno parte del Terzo settore.

Credito d’imposta: per quali interventi è previsto?

Il Decreto Rilancio fornisce un chiarimento sugli interventi su cui si applica il credito d’imposta del 60% fino a un massimo di 80 mila euro. Vale a dire:

  • lavori di tipo edilizio, utli per il rifacimento spogliatoi, mense, realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni;
  • arredi di sicurezza necessari ad investimenti di carattere innovativo, come lo sviluppo tecnologico per lo svolgimento dell’attività lavorativa e delle apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti e degli utenti.

Il Ministero dell’Economia e delle finanze, insieme al Ministero dello sviluppo economico, si fa carico di individuare altre spese a cui applicare il credito d’imposta o altri soggetti aventi diritto.

Con circolare dell’Agenzia delle Entrate saranno indicati i criteri e le modalità di applicazione e ottenimento di questo credito d’imposta, secondo precise tempistiche: ossia entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge di conversione del decreto legge.