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Decreto Rilancio Coronavirus: a chi vanno i bonus, da quando, quanti soldi, cosa non si paga

Giuseppe Conte

Il Decreto Rilancio è ormai una certezza, ma vi sono ancora delle zone d’ombra, per certi versi, circa una piena comprensione da parte di tutti in riferimento a quelli che sono i provvedimenti, e in particolare l’ammontare dei soldi che tramite bonus e contributi spettano agli italiani.

Chi sono i beneficiari del provvedimento? Che cosa spetta e a chi? Quali sono le imprese e quali invece le categorie di persone che possono accedere ai contributi?

Vi sono da più parti fiumi di domande e di dubbi anche sulla modalità di ricezione dei soldi, e anche sulla tempistica. Proviamo, in tal senso, a fare un pò di chiarezza.

Decreto Rilancio 2020: a chi spetta il fondo perduto, bonus 1000 euro, Reddito emergenza, bonus bollette affitti, vacanze e bicicletta, ecobonus, infissi, condizionatori

Attendendo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Rilancio andiamo a capire meglio in estrema sintesi quali sono le misure in arrivo per famiglie e imprese:
  • Reddito di emergenza da 400 a 800 euro per le fasce che hanno bisogno di una maggiore protezione. E’ una misura che non fa riferimento al reddito di cittadinanza, ma mira a sollevare dalla crisi alcune famiglie e soggetti in grande difficoltà;
  • Fonto perduto pari a 15-16 miliardi alle imprese che verranno erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi, una volta dimostrata la consistenza della perdita e della riduzione dei fatturati;
  • tagli pari a 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino “a 250 milioni di fatturato” con lo stop saldo e acconto IRAP 2020.
  • autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni separate Inps ricevono il bonus 600 euro aprile in automatico che sarà accreditato subito dopo la pubblicazione del decreto legge in Gazzetta Ufficiale.
  • Per il mese di maggio il ristoro aumenta con un bonus 1000 euro solo per chi dimostra di aver avuto una perdita di fatturato del 33%.

aggiornamento ore 1.14

Vi sono naturalmente altri tipi di interventi e di provvedimenti che toccano alcune specifiche aree come la sanità e la ricerca scientifica ed universitaria, ma anche settori molto colpiti come quelli legati al turismo. In particolare, questi sono alcuni dei principali provvedimenti al riguardo:

  • 1,4 miliardi per università e ricerca
  • assunzione di 4000 nuovi ricercatori
  • cassa integrazione pagata direttamente dall’INPS con un anticipo immediato del 40%;
  • Sanità un intervento cospicuo, pari a 3 miliardi e 250 milioni”.
  • bonus baby sitter di 1.200 euro e 2000 euro e congedo per 30 giorni
  • Bonus vacanze 2020 fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro
  • La prima rata Imu è abbonata per alberghi e stabilimenti balneari.
  • occupazione di suolo pubblico: Bar e ristoranti non pagheranno la Tosap, grazie alla collaborazione con l’Anci.

Aggiornamento ore 4.54

Nell’ambito del Decreto Rilancio, inoltre, sono previste ulteriori aggiunte che fanno riferimento a tutte quelle attività che abbiano a cuore, in un solo gesto, sia un processo di ristrutturazione degli impianti e delle strutture sia abitative che professionali, che naturalmente l’intero settore professionale legato a queste attività.

Si parla dunque di ampi ecobonus, al riguardo, a cui si aggiungono anche tanti altri bonus per scuola, spostamenti e per rinvii e sospensione di obblighi fiscali. Eccoli:

  • Ecobonus 2020 al 110%
  • bonus per infissi e finestre;
  • bonus per condizionatori;
  • bonus scuola per materiale digitale
  • bonus biciclette per spostamenti per lavoro e non solo;
  • Credito d’imposta spese di riapertura per un massimo di 80 mila euro, per le spese di investimento necessarie per la riapertura in sicurezza delle attività economiche
  • Rinvio al 16 settembre le scadenze dei versamenti dell’IVA e dei contributi per le imprese che hanno subìto crolli di fatturato, per quelle che appartengono ai settori più colpiti dalla crisi: ristorazione, trasporti, turismo e per quelle che si trovano nelle cosiddette “zone rosse” stabilite all’inizio della pandemia.
  • Stop fino al 31 agosto 2020 dei pignoramenti su stipendi, salari e pensioni effettuati dall’Agenzia delle entrate.
  • stop di avvisi bonari e avvisi di accertamento dell’Agenzia delle Entrate in scadenza tra l’8 marzo e il giorno precedente a quello in cui entrerà in vigore il decreto sono rinviati al 16 settembre.
  • Rinviata fino al 1° settembre a notifica di 22 milioni di cartelle esattoriali e di 8,5 milioni di richieste di accertamento fiscale.

aggiornamento ore 10,30