Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS “Debito pubblico, nessun rischio per l’Italia”, afferma Draghi dopo un consiglio Europeo...

“Debito pubblico, nessun rischio per l’Italia”, afferma Draghi dopo un consiglio Europeo “che è stato un successo”. L’energia in primo piano

Da Versailles, dove appena terminato il Consiglio europeo informale, affrontando i giornalisti il premier Draghi si dichiara  soddisfatto: “è stato veramente un successo – esordisce – raramente ho visto l’Unione europea così compatta. Specialmente nelle discussioni di ieri, c’era uno spirito di solidarietà su tutti gli argomenti trattati che non credo di ricordare nei tanti Consigli Europei ai quali ho partecipato”.

Draghi: “Per il debito pubblico italiano non ci sono rischi: la performance dell’economia italiana l’anno scorso è stata a dir poco eccezionale

Tuttavia, ha poi tenuto a rimarcare il presidente del Consiglio, ”Ovviamente non commento la decisione della Bce, circa la tempistica del tapering e dell’alleggerimento quantitativo, anche perché oggi faccio un altro mestiere”. Ad ogni modo, ha rassicurato, per il debito pubblico italiano “non ci sono rischi: la performance dell’economia italiana l’anno scorso è stata a dir poco eccezionale. Quindi entriamo in quest’anno con quello che gli economisti chiamano un acquisito di crescita molto alto. A mia memoria, non ricordo una situazione del genere. Siamo in grado di affrontare anche un rallentamento temporaneo dell’economia e di arrivare alla conclusione di quest’anno con un altro buon dato di crescita”.

Draghi: “Per evitare un indebolimento dell’economia europea, occorre una risposta delle politiche di bilancio”

Certo è, ha proseguito il premier, che ”la guerra, le sanzioni e tutto quel che segue hanno aumentato le nubi su questa crescita. Saremo in grado di capire meglio quando arriveranno le previsioni del Fmi. Le previsioni della Bce sono complessivamente abbastanza ottimistiche”. Ora, alla grande incertezza sorta come conseguenza del conflitto ad Est, secondo il capo de governo urge dare “una risposta di politica di bilancio: se l’economia si dovesse indebolire, in quel caso occorrerà una convincente risposta delle politiche di bilancio, che non può venire dai bilanci nazionali. Bisogna che sia una risposta europea. Anche perché l’alternativa è semplice: in assenza di una risposta comune, semplicemente gli obiettivi sulla difesa non si raggiungono“.

Draghi: “E’ un momento di grande incertezza, non si può dire che l’economia vada male”

E’ pur vero ha poi ammesso Draghi, che “E’ un momento di grande incertezza, non si può dire che l’economia vada male, l’Europa continua a crescere. I bisogni finanziari dell’Ue per rispettare gli obiettivi di clima, di difesa e di politica energetica sono molto grandi. Secondo i calcoli della Commissione, assumendo che la mancanza che vogliamo riempire per il bilancio della difesa sia lo 0,6% del Pil dell’Ue, quello che ci separa dal 2% deciso dalla Nato, il fabbisogno finanziario è da 1,5 a 2 e più trilioni di euro nei prossimi cinque o sei anni“.

Draghi: “La tassazione degli extraprofitti delle società elettriche potrebbe essere una risposta europea al caro energia”

In relazione a quello che potremmo definire ‘uno dei pilastri’ dei quali si compone la risposta europea al caro energia, per Draghi, sarà “la tassazione degli extraprofitti delle società elettriche. La Commissione stima che da qui possa arrivare un gettito. E’ certamente una fonte cui guardare con molta attenzione. Io lo dico da tempo: ora arriva anche il parere positivo della Commissione Europea e, da quello che ho sentito, molti Paesi pensano di perseguire questa strada”.

Draghi: “Un altro pilastro è introdurre un tetto di prezzi al gas: è un argomento molto complesso, ma credo che qualche effetto importante lo possa avere”

Fra le iniziative anche quella di “staccare il prezzo dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili dal mercato del gas. Oggi – spiega il capo de governo – c’è un solo prezzo e anche energia elettrica prodotta a bassissimo costo arriva al consumatore allo stesso prezzo di quella prodotta con il gas. Questa è la causa principale della lievitazione delle bollette“. Dunque, “La Commissione ha promesso che aiuterà gli Stati in ogni possibile modo sulle procedure autorizzative per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Un altro pilastro è introdurre un tetto di prezzi al gas: è un argomento molto complesso. Io credo che qualche effetto importante lo possa avere, tanto è vero che da quando si è iniziato a discutere di questo, il prezzo del gas è caduto fortemente”. Un’eventualità rispetto alla quale “ci sono pareri vari, molti hanno sostenuto l’opportunità di questa misura: la Commissione credo al prossimo Consiglio Europeo presenterà un rapporto su come diminuire il contagio dal gas al resto dell’elettricità“.

Draghi: “L’Italia deve puntare sulle rinnovabili, il cui sviluppo è ostacolato anche dalla lentezza delle procedure autorizzative”

Riguardo invece al nostro Paese, ha osservato il premier, sicuramente bisogna investire “molto di più nelle energie rinnovabili, il cui sviluppo è ostacolato anche dalla lentezza delle procedure autorizzative. La risposta alla situazione energetica è fondata su quattro pilastri. Il primo è la diversificazione, sia individuando “altri fornitori di gas rispetto al gas russo. L’altra direzione è la sostituzione di fonti fossili con rinnovabili. Questa è l’unica strada su cui contare nel lungo periodo, ma occorre fare molto di più, ora, per aumentare visibilmente gli investimenti in quest’area. Il Consiglio dei Ministri ieri ha approvato le delibere riguardanti sei campi eolici e altre rinnovabili, anche di grandi dimensioni. Le cose si stanno muovendo, ma il processo autorizzativo è ancora molto lento“.

Max