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Decreto Rilancio, provvedimenti a sostegno delle famiglie: bonus, contributo emergenza, 104, baby sitter, stop licenziamenti, detrazioni

Siamo nei giorni in cui prende sempre più forma la conoscenza dei contenuti del Decreto Rilancio, il provvedimento che il governo ha messo in piedi per far fronte alla emergenza economica frutto della pandemia da coronavirus.

Tra i vari punti, oltre a quelli in riferimento agli aiuti alle imprese vi è attenzione sui contenuti concreti dei sostegni alla famiglia.

L’ex Decreto Aprile, slittato a Maggio e ribattezzato Decreto Rilancio, prevede interventi a sostegno delle famiglie di cui si è molto parlato. Ecco alcune specifiche dettagliate sull’argomento.

Decreto Rilancio: le misure a sostegno delle famiglie

Il Decreto Rilancio contiene indicazioni di misure per le famiglie che in particolare fanno riferimento a:

  • Bonus colf e badanti: il bonus per colf e badanti avrà un importo da 400 a 600 euro.
  • Bonus baby sitter: il bonus da utilizzare per le spese di baby sitting passerà da 600 a 1200 euro, da 1000 a 2000 euro per medici, infermieri e operatori sanitari.
  • Contributo di emergenza: il reddito di emergenza avrà una cifra variabile da 400 a 800 euro a seconda dei componenti del nucleo familiare e sarà erogato per 2 mensilità. Potrebbe diventare una “norma a tempo” e quindi essere definito come “contributo di emergenza”.
  • Reddito di cittadinanza: il reddito di cittadinanza avrà requisiti meno stringenti e potrà essere integrato con il contributo di emergenza. Ma su questo aspetto restano aperti molti dubbi.
  • Permessi legge 104: sono previsti altri 12 giorni di permessi retribuiti mentre i congedi speciali vengono estesi anche per il mese di settembre.
  • detrazione le spese per i centri estivi per gli under 16.
  • Bonus bicicletta: è previsto un bonus di 200 euro per l’acquisto di biciclette, monopattini, segway, hoverboard o da usare per i servizi di car o scooter sharing.
  • Riduzione orario di lavoro: da integrare con la formazione, ma con la stessa busta paga.
  • licenziamenti congelati per tre mesi e la Naspi pagata per altri due.