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“Di scuola non si può morire”, da Torino a Palermo, passando per Roma, non senza tensioni gli studenti protagonisti nelle piazze

Oggi nel Paese sono tornati a manifestare nelle piazze gli studenti e, visto anche quanto accaduto in questi giorni (come nel caso dello studente morto durante un stage), era prevedibile che la tensione si sarebbe alzata senza troppi problemi, E così è stato.

Tuttavia, va ricordato, a far scendere in strada gli studenti – oltre l’alternanza scuola-lavoro, la richiesta urgente di portare subito delle modifiche all’esame di maturità.

Protesta studenti: a Torino il tentato ‘sfondamento’ del cancello d’ingresso dell’Unione Industriale finisce a ‘bastonate’ con 7 agenti contusi

I momenti di tensione più forti si sono registrati a Torino, davanti alla sede dell’Unione Industriale dove,’illuminati’  dai fumogeni, i ragazzi (circa 3mila), hanno prima arso dei fogli con lo stemma della Confindustria, e poi dato vita a lanci di uova e vernice rossa contro lo stabile. Gli agenti sono stati corretti però ad intervenire in ‘modo deciso’ quando un gruppo di manifestanti forzare il cancello d’ingresso della sede degli industriali, reagendo allo scudo ehi agenti con i bastoni e le aste delle bandiere. Al termine degli scontri sono stati medicati sette rappresentanti delle forze dell’ordine.

Protesta studenti a Roma: cariche e tensioni dietro lo slogan “Di scuola non si può morire, è tempo di riscatto”

Tensioni che hanno ugualmente accompagnato anche la protesta degli studenti della Capitale. Teatro degli ‘incontri ravvicinati’ con le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, le strade vicine al provveditorato dove, anche qui, i manifestanti hanno tentato più ‘assalti’ al cordone di agenti, per poi essere deviati nella vicina via Cavour dove, per tutta risposta, carabinieri e celerini sono stati fatti bersaglio di lanci di uova e bottiglie. Eloquente poi lo striscione esposto dai ragazzi romani: ”Il ministro Bianchi si deve dimettere perché non è adeguato e rappresenta il nostro nemico”, ma non sono mancati attacchi diretti anche  alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e al premier Draghi. Il corteo è stato aperto dallo striscione  “Di scuola non si può morire, è tempo di riscatto”, e da quanto dichiarato da alcuni degli studenti alla guida, che hanno tenuto a rimarcare:”Ringraziamo gli operai che stanno appoggiando la nostra protesta in tutta Italia. Con Giuseppe e Lorenzo nel cuore, uccisi dal sistema e dallo Stato“.

Protesta studenti a Roma: “Non si possa tornare indietro dopo quello che è successo di tragico in queste ultime settimane in Italia”.

Dopo aver annunciato l’ennesima protesta nazionale, uno degli organizzatori (Lorenzo Lang, segretario nazionale del Fronte della gioventù comunista), avvicinato dai giornalisti ha affermato che ”Gli studenti oggi saranno di nuovo in piazza in oltre 40 città in Italia perché il movimento studentesco vuole rilanciare la sua mobilitazione che non è stata ascoltata fino a questo momento e ha ricevuto una risposta di chiusura. Riteniamo che non si possa tornare indietro dopo quello che è successo di tragico in queste ultime settimane in Italia”.

Protesta studenti a Napoli: ”Lorenzo e Giuseppe sono vivi e lottano insieme a noi”, i ragazzi si sono tinti di rosso viso e mani

I fumogeni e le mani macchiate di vernice rossa, a raffigurare il sangue, sono stati i protagonisti del coro andato in scena a Napoli  dove, cori e slogan hanno lungamente assediato la sede dell’Ufficio scolastico regionale della Campania. Anche qui è risuonato lo slogan: ”Lorenzo e Giuseppe sono vivi e lottano insieme a noi”. Nello specifico tre studenti hanno deciso di ‘inguaiarsi di rosso’, sostando poi davanti alla sede del Pd Campania in via Santa Brigida..

Protesta studenti a Palermo: “ Scuola-lavoro e i percorsi di formazione conducono gli studenti in un mondo di sfruttamento, e precarietà”

Infine, anche a Palermo si è tenuta la mobilitazione studentesca che, al grido di “La scuola uccide ancora” e “La vostra scuola ci fa schifo”. come hanno i portavoce locali della protesta: “A gennaio la tragica morte di Lorenzo durante le ore di stage professionale in fabbrica. Oggi i posti di lavoro non sono sicuri – ha commentato l’esecutivo –  l’alternanza scuola-lavoro e i percorsi duali di formazione conducono gli studenti troppo presto in un mondo del lavoro fatto di sfruttamento, precarietà e insicurezza”.

Max,