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‘Dino e la sua Lazio’, Zoff presenta il suo libro: le parole di Tare e Inzaghi

Il salone d’onore del Coni era pieno. C’erano tutti: da Pino Wilson fino a Marchegiani, tutti lì per Dino Zoff, lo storico portiere diventato prima allenatore poi presidente della Lazio. Un decennio al comando, celebrato con il libro prodotto da Lazialità ‘Dino e la sua Lazio’. La serata, condotta da Guido De Angelis, è durata circa due ore, tutte cariche di lazialità.

Sul palco si sono susseguito protagonisti del mondo Lazio, anche di epoche diverse. Tutti con un aneddoto da raccontare su Zoff, uomo imperturbabile ma con l’animo gentile. Così l’hanno descritto tutti quelli che hanno avuto modo di avere a che fare con lui.

Inzaghi: “Fu il primo a portarmi in nazionale”

Durante la serata è arrivata anche una delegazione della Lazio attuale composta da Inzaghi, Tare e Peruzzi, anche loro intervenuti sul palco per raccontare storie legate a Dino Zoff. Il primo a prendere la parola è stato Igli Tare: “Sono molto emozionato. Il mio ricordo legato a lui è nel Mondiale dell’82. Ero a Valona, facevamo tutti il tifo per l’Italia”.

Poi è stato il turno di Peruzzi, che ha raccontato un aneddoto inedito legato a Zoff: “Avevo 11-12 anni è diventato il mio idolo per invidia, tutte le volte alla domenica sportiva lo vedevo e mi chiedevo ‘ma come fa a parare senza buttarsi’. L’allenatore mi disse “perché è il più bravo di tutti”. Poi agli Europei del 2000 io ero all’Inter e mi disse se volevo andare a fare il terzo portiere. Primo Buffon e Toldo nelle gerarchie. Ringrazia e gli dissi di chiamare un altro, ero un po’ presuntuoso. Poi io andai alla Lazio, quando venne esonerato Eriksson arrivo lui è la prima cosa che disse fu “Cogli***”.

L’ultimo a prendere è stato Inzaghi: “Porto Zoff nel cuore per diversi motivi. Fu il primo a chiamarmi in Nazionale nel 2000, giocavamo con la Spagna. Fu anche mio allenatore alla Lazio, lo ricordo per la sua calma. Riusciva a gestire grandi campioni con estrema naturalezza”. Sulla Lazio attuale: “Fino a poco tempo fa eravamo in seria difficoltà, giocavamo bene ma non arrivavano i risultati, le critiche erano giuste. Ora stiamo crescendo”.