DOPO 50 ANNI DI VIOLENTI ED ASPRI CONFLITTI, OLTRE 220MILA MORTI, TRA LA COLOMBIA E LE FARC ‘SCOPPIA’ LA PACE. FONDAMENTALE ANCHE IL RUOLO DELLA CHIESA

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    E’ stato un interminabile e violento conflitto (50 anni), che ha lasciato sul terreno qualcosa come ‘oltre’ 220mila morti. Ci riferiamo a quello che vedeva il governo colombiano contrapposto ai guerriglieri filo marxisti delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc). Ebbene oggi, data storica per la storia dell’angustiato e povero Paese sudamericano, le due parti hanno raggiunto un accordo di pace. La firma ufficiale dell’intesa da parte del presidente colombiano Juan Manuel Santos e del comandante delle Farc Rodrigo Londono, meglio noto come Timochenko, avverrà con una cerimonia in settembre, possibilmente in Colombia, riferiscono fonti governative. L’accordo verrà poi ratificato in un referendum popolare previsto per il 2 ottobre, ha annunciato il presidente colombiano Santos. Ex ministro della Difesa del presidente Alvaro Uribe, Santos ha poi deciso di abbandonare la linea dura contro i guerriglieri marxisti per giungere ad un accordo di pace. Eletto una prima volta nel 2010, è stato riconfermato nel 2014 ricevendo un mandato popolare per continuare il negoziato avviato nel 2012. Uribe guida il fronte dei contrari all’accordo. “Abbiamo raggiunto un accordo finale, integrale e definitivo”, ha annunciato un comunicato congiunto diffuso dal governo di Bogotà e dalle Farc. “La fine del conflitto armato significherà prima di tutto la fine delle enormi sofferenze che questo conflitto ha causato. In secondo luogo si aprirà un nuovo capitolo della nostra storia”. Un annuncio che segue, dopo quattro anni, i negoziati condotti all’Avana, già nel corso dei quali il livello del conflitto si era ridotto, fino al cessate il fuoco raggiunto in giugno. L’agognato accordo di pace ha avuto il forte benestare della Chiesa colombiana che, con il determinante e forte appoggio di Papa Francesco, ha lungamente lavorato collaborando a delle comuni linee di accordo tra le parti. Ne esce una riforma agraria, un’azione congiunta contro il traffico di droga, la partecipazione degli ex guerriglieri alla vita politica e la creazione di tribunali speciali per il post conflitto. L’accordo è stato firmato in maniera preliminare dal negoziatore del governo, Humberto de la Calle, e quello delle Farc, Luciano Arango, detto Ivan Marquez, in una cerimonia presieduta dal ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez. L’organizzazione nacque negli anni Sessanta come braccio armato del partito comunista impegnato nella lotta contro i grandi latifondi agrari. In più di 50 anni di guerriglia, i morti sono stati oltre 220mila, a cui si aggiungono milioni di sfollati. Secondo stime del governo, le persone colpite in maniera diretta e indetta dal conflitto, cui hanno partecipato con estrema violenza anche reparti paramilitari di estrema destra, sono circa 7,6 milioni. Negli ultimi anni le Farc si finanziavano anche con il narcotraffico e i sequestri. Il rapimento più noto fu quello della candidata presidenziale Ingrid Betancourt, tenuta prigioniera per sei anni fino alla sua liberazione nel 2008. Il presidente americano Barack Obama ha telefonato a Santos per congratularsi con lui. I due capi di Stato hanno concordato di mantenere una stretta collaborazione nella lotta al crimine organizzato e al narcotraffico. Le Farc sono il più antico e importante gruppo guerrigliero dell’America Latina e contano attualmente circa 8mila uomini e donne.

    M.