Droni per l’agricoltura, ecco il futuro – di Veronica Romano

    Utilizzati per monitorare le coltivazioni, con interventi sull’ intero campo agricolo o sulla singola pianta, l’ Aeromobile a pilotaggio remoto, meglio conosciuto con il nome di drone, sembra diventare indispensabile per la moderna agricoltura. Questo il tema dell’incontro ’Roma Drone Conference’ del 28 gennaio 2015. Il programma prevede l’illustrazione dei primi esperimenti, effettuati dagli agricoltori, sull’ utilizzo dei droni.

    Era il 1849 quando gli austriaci mettono a punto il primo modello per attaccare la città di Venezia: palloni carichi di esplosivo, non molto precisi in quanto lanciati in aria e in balia del vento. Nella Prima guerra mondiale queste macchine venivano controllate attraverso tecniche di radio-controllo. Più gli anni passavano, più questi droni venivano perfezionati, e nella Seconda guerra mondiale si ha la prima produzione in larga scala. Oggi, a seguito del processo tecnologico degli anni duemila, i droni sono utilizzati non solo in stato di guerra ma anche in ambiti civili come operazioni di ricerca o sorveglianza delle aree di coltivazione.

    Affiancandosi ai tradizionali strumenti agricoli, che da sempre accompagnano l’ attività dell’uomo, queste macchine radiocomandate, con costi inferiori, tempi brevi e maggiore sicurezza contribuiranno al miglioramento del lavoro agricolo, nel rispetto dell’ ambiente.

    ’Roma Drone Conference’ a 100 giorni dall’ inaugurazione della più grande esposizione sull’alimentazione: EXPO 2015 sarà una ’’piattaforma di confronto di idee e soluzioni [..] promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile’’ e in questo l’ Aeromobile a pilotaggio remoto sembra essere un’ ottima prospettiva.