Drunkoressia, sviluppo dello sballo e disturbi alimentari – di Alessandra Benassi

    Diete estreme, alcol e adolescenza sono tematiche strettamente legate tra loro. I disturbi alimentari e i problemi legati all’alcolismo in età adolescenziale non risultano essere un argomento mai inesplorato. La loro deplorevole persistenza ci permette di coglierne involuzione e sviluppi, arrivando a denominarle nuove tendenze. Così dall’anoressia e bulimia allo sballo nelle discoteche, oggi possiamo parlare di un nuovo fenomeno riassuntivo la ‘’ Drunkoressia’’.

     

    Il regime è molto semplice è richiede piccole accortezze: digiunare per poter assumere grandi quantità di alcol durante le serate senza incorrere nel rischio di ingrassare, includendo nel programma un intenso esercizio fisico prima della serata in modo tale da indurre ad un eventuale remissione.  Il nuovo disturbo alimentare si stima colpisca almeno 300 mila ragazzi tra i 14 e i 17 anni.Questo è quello che emerge dallo studio condotto in Sardegna dalla Clinica Psichiatrica dell’Universita’ di Cagliari. Si tratta del piu’ ampio studio in quest’ambito a livello italiano. Ha coinvolto 3067 studenti sardi. 

    I risultati in fase di pubblicazione, anticipati dalla rivista Sardegna Medicina lasciano emerge che: il 19 per cento del campione totale (il 37 per cento delle femmine) ha un rischio clinico di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare (Dca), Il 7,5 per cento un rischio clinico elevato. Oltre il 65 per cento dei ragazzi valutati fa uso di alcolici, circa il 25 per cento almeno una volta alla settimana. Il 15 per cento fa attualmente o ha fatto uso nel corso della vita di sostanze stupefacenti, per lo piu’ cannabinoidi. Il 24 per cento dei ragazzi ha messo in atto nell’ultimo anno comportamenti volti al controllo del peso prima, durante o dopo aver assunto bevande alcoliche (saltare i pasti o non mangiare per un’intera giornata e/o vomito autoindotto e/o eccessivo esercizio fisico etc.).

    Le nuove frontiere dello sballo ci portano a familiarizzare anche con l’’’eyeballing’’ e il ‘’binge drinking’’, tendenze entrambe importate dagli Stati Uniti. L’eyeballing permette di amplificare gli effetti stupefacenti da alcol grazie ad una piccola variante nell’assunzione: il liquore non viene ingerito nello stomaco, bensi’ viene versato negli occhi. La Vodka diventa un normale collirio che porta ad uno sballo immediato ma anche ovviamente  ad un forte bruciore ai bulbi oculari. L’alcool, che passa attraverso le mucose ed entra nel flusso sanguinio, va direttamente nelle vene provocando l’effetto a lungo termine di lesione permanente alla cornea. Il binge drinking, letteralmente “abbuffata alcolica”, consiste nel consumo di determinate unità alcoliche, generalmente 5 o 6, in un tempo più o meno ristretto. Lo scopo principale è l’ubriacatura immediata, nonché la perdita di controllo. Il binge drinking comporta diversi effetti nel corpo umano  andando a coinvolgere sistemi come quello neurologico, cardiaco, gastrointestinale, ematico, immunitario, endocrino e muscolo-scheletrico e rischi per la salute mentale. Il fenomeno è strettamente collegato ad incidenti stradali, comportamenti violenti, tentativi di suicidio e tossico dipendenza.

    I social network sono alleati delle mode distruttive, in quanto piattaforme per appuntamenti in cui sostenersi e riunirsi per praticare le estreme tendenze. L’obiettivo da anni sembra rimanere sempre lo stesso , una maggiore informazione ed educazione a livello scolastico e familiare. Campagne di sensibilizzazione e ricerche che sembrano registrare un continuo aumento e il rigenerarsi della problematica sociale, senza dunque apportare in concreto un processo evolutivo di crescita e serenità.