Economia, mercati in attesa del premier

    Il nuovo Governo ancora non nasce ma la Commissione europea già domani gli invierà un messaggio molto dettagliato per indicargli tutte le debolezze dell’economia italiana sulle quali intervenire, prima fra tutte il debito pubblico troppo elevato. Bruxelles non vuole andare allo scontro prima ancora di conoscere i suoi nuovi interlocutori, e quindi non calcherà troppo la mano. Ma il concetto che farà arrivare è sempre lo stesso, molto chiaramente espresso anche oggi sull’Handelsblatt dal vicepresidente della Commissione Ue, guardiano dei conti pubblici, Valdis Dombrovskis: “Il nuovo governo mantenga la rotta e porti avanti in modo responsabile la politica di bilancio”. Nelle ’raccomandazioni specifiche’ che la Commissione pubblicherà domani, almeno una buona notizia c’è.
    L’Italia non rischia nessuna procedura per debito eccessivo per il 2017, perché la crescita più ampia del previsto ha ridotto la deviazione dei conti pubblici. E quindi saranno giudicati ’ampiamente in linea’ con le regole di bilancio. Il problema si sposta quindi sul 2018, anno in cui la Commissione si aspettava una correzione da 0,3% che non c’è stata e che non è stata messa in cantiere nel Def. Con il peggioramento del saldo strutturale di un ulteriore 0,3% nel 2019, la deviazione dall’obiettivo di risanamento concordato si allarga a 0,6%. Ma i commissari, pur sottolineando il rischio di ’violazione significativa’ del Patto di stabilità, sono concordi nel rinviare il giudizio definitivo, aspettando prima di tutto il Def aggiornato, e poi i dati consolidati del 2018 che arriveranno soltanto a primavera 2019. Questo non significa che Bruxelles starà a guardare le mosse del nuovo Governo senza intervenire. Anzi, nella raccomandazioni già segnalerà il rischio di mettere mano alla Fornero, chiedendo al Governo di garantire la sostenibilità del sistema pensionistico e tagliare le pensioni troppo alte e non coperte dai contributi versati. Inoltre, tornerà a sollecitare l’intervento sui crediti deteriorati, che ancora minacciano la stabilità del sistema finanziario italiano, e sono anche la principale ragione per cui la Germania frena sulla condivisione dei rischi nell’Eurozona. Uno spazio particolare sarà riservato al capitolo sociale, cioè lavoro e welfare, con l’invito a mettere in campo politiche più efficienti per sfruttare meglio le iniziative sulla formazione. Ma anche per favorire maggiormente l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro, anche garantendo una migliore assistenza ai bambini. Restano poi le raccomandazioni sullo snellimento della giustizia e sulla lotta alla corruzione.