Embrioni con tre DNA, approvata la legge in Gran Bretagna – di Veronica Romano

    Nel 1869 un biochimico isolò una sostanza microscopica contenuta nel pus di bende chirurgiche utilizzate, chiamandola Nucleina. Sostanza successivamente chiamata DNA, Acido desossiribonucleico, grazie alla scoperta della sua composizione.

    Dopo le scoperte di Darwin sull’ereditarietà, dopo la nascita della genetica che ha dato a Darwin gli elementi di quella ereditarietà, in questi giorni in Gran Bretagna è stata approvata la legge che da il via libera ai ’’bambini con tre genitori’’, ovvero una tecnica che permette di ottenere embrioni da tre diversi DNA, con l’obiettivo di evitare la trasmissione di malattie genetiche per via materna. Si prevede l’unione di gameti del padre e della madre, e l’apporto di DNA mitocondriale da parte di una terza persona, una donna.

    La legge, passata al parlamento inglese con 382 si e 128 contrari, vede l’opposizione dello stesso mondo scientifico, preoccupato di poter arrivare al ’designer babier’, ovvero a bambini creati su misura, come un architetto crea una casa. Si pensa anche ad altri possibili effetti. Le persone nate con tre DNA, potrebbero, si, essere prive di malattie genetiche, ma potrebbero andare incontro a cancro e invecchiamento precoce, ed inoltre dovranno essere monitorati per tutta la vita. A difesa della legge e degli studi degli scienziati britannici di Newcastle, il fatto che, trattandosi di DNA mitocondriale, non si andranno ad attaccare le caratteristiche fenotipiche proprie di ogni persona, derivate dalla madre e dal padre.

    L’ opinione pubblica, però, risulta scettica: secondo il sondaggio effettuato da ComRes, solo il 10% ha ritenuto che fosse una buona idea approvare la legge senza attendere l’esito della sperimentazione clinica.