Entusiasmante è il progetto ’Agricoltura urbana in tangenziale coltiviamo la città’ dellarchitetto canadese Nathalie Geron per la riqualificazione del vecchio tracciato della tangenziale est di Roma dalla stazione Tiburtina alla Batteria Nomentana, ormai sostituito dal nuovo sottopassaggio. Lo afferma in una nota il Coordinatore per Roma Capitale dei Popolari per lItalia Antonfrancesco Venturini.
Mi auguro che lAmministrazione comunale blocchi definitivamente gli appalti per la demolizione delle rampe, che nel progetto dovrebbero essere utilizzate come giardini pensili, e sposi liniziativa, come sembra ci si stia fortunatamente avviando – aggiunge – Il progetto prevede la riqualificazione del tracciato, lungo 1.700 metri e largo 20, per un totale di circa 40.000 mq con orti urbani, impianti sportivi, un vigneto, un meleto, centro conferenze, mercato rionale e molto altro. La valenza delloperazione è evidente, basta vedere gli esempi allestero come, per citarne alcuni, lHigh Line Park a New York, i giardini pensili di Singapore, i community gardens di Londra, il Parco Turia di Valencia”.
Da sempre ho sostenuto limportanza di realizzare nella nostra Città orti urbani, soprattutto in zone degradate nella prossimità o allinterno di quartieri ad alta densità abitativa. Gli orti urbani sono appezzamenti di terreno dati in gestione a cittadini per la coltivazione di prodotti agricoli, che poi vengono venduti in loco a kilometri zero, con evidenti riduzioni dei prezzi, e costituiscono anche abbellimento delle aree e dei quartieri. Moltissimi sono i
terreni sia pubblici che privati a Roma che versano in stato di abbandono, con conseguente degrado, e possono essere destinati a detto utilizzo, per cui auspico un vero e proprio programma specifico a larga scala.La validità degli orti urbani è facilmente intuibile, essi in primis eliminano il degrado, consolidano il tessuto agricolo allinterno del centro abitato con evidenti vantaggi ornamentali e paesaggistici, migliorano la qualità della vita dei cittadini, creano occupazione e aumentano il valore fondiario con risvolti economici non trascurabili, creano occasioni di inserimento e rapporti sociali, favoriscono unalimentazione sana con prodotti freschi riducendo praticamente a zero la filiera produttore /consumatore con conseguente contenimento dei prezzi. Insomma conclude Venturini – non vi sono controindicazioni ed è
bene procedere, e velocemente, sulla strada della promozione di dette iniziative.
Mi auguro che lAmministrazione comunale blocchi definitivamente gli appalti per la demolizione delle rampe, che nel progetto dovrebbero essere utilizzate come giardini pensili, e sposi liniziativa, come sembra ci si stia fortunatamente avviando – aggiunge – Il progetto prevede la riqualificazione del tracciato, lungo 1.700 metri e largo 20, per un totale di circa 40.000 mq con orti urbani, impianti sportivi, un vigneto, un meleto, centro conferenze, mercato rionale e molto altro. La valenza delloperazione è evidente, basta vedere gli esempi allestero come, per citarne alcuni, lHigh Line Park a New York, i giardini pensili di Singapore, i community gardens di Londra, il Parco Turia di Valencia”.
Da sempre ho sostenuto limportanza di realizzare nella nostra Città orti urbani, soprattutto in zone degradate nella prossimità o allinterno di quartieri ad alta densità abitativa. Gli orti urbani sono appezzamenti di terreno dati in gestione a cittadini per la coltivazione di prodotti agricoli, che poi vengono venduti in loco a kilometri zero, con evidenti riduzioni dei prezzi, e costituiscono anche abbellimento delle aree e dei quartieri. Moltissimi sono i
terreni sia pubblici che privati a Roma che versano in stato di abbandono, con conseguente degrado, e possono essere destinati a detto utilizzo, per cui auspico un vero e proprio programma specifico a larga scala.La validità degli orti urbani è facilmente intuibile, essi in primis eliminano il degrado, consolidano il tessuto agricolo allinterno del centro abitato con evidenti vantaggi ornamentali e paesaggistici, migliorano la qualità della vita dei cittadini, creano occupazione e aumentano il valore fondiario con risvolti economici non trascurabili, creano occasioni di inserimento e rapporti sociali, favoriscono unalimentazione sana con prodotti freschi riducendo praticamente a zero la filiera produttore /consumatore con conseguente contenimento dei prezzi. Insomma conclude Venturini – non vi sono controindicazioni ed è
bene procedere, e velocemente, sulla strada della promozione di dette iniziative.