Francia, attacco alla redazione Charlie Hebdo – di Francesco Paro

    Questa mattina la sede del noto giornale satirico Charlie Hebdo, a Parigi, è stato attaccato da due uomini armati di kalashnikov e un lanciarazzi. I due hanno fatto irruzione nella sede uccidendo almeno 11 persone, tra cui due agenti. In dieci hanno riportato delle ferite, di cui cinque sono gravi.

    Quindici minuti prima dell’attacco, il giornale aveva pubblicato su Twitter una vignetta su Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello stato islamico. Gli assalitori hanno aperto il fuoco  gridando :”Vendicheremo il profeta”.

    Intorno alle 12.35 il presidente Francois Hollande è arrivato sul luogo dell’attacco:” E’ terrorismo, non c’è dubbio”, ha detto il presidente, esprimendo anche il suo cordoglio per le vittime. Ha poi aggiunto che diversi attentati sono stati sventati nelle scorse settimane.

    Il suo ufficio all’Eliseo ha comunicato che per le 14 è stata convocata una riunione d’emergenza del governo. E’ stato deciso inoltre l’aumento del livello di allerta attentati terroristici in tutta l’Ille-de-France. Polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali.

    Gli assalitori sono fuggiti aggredendo un’automobilista ed impossessandosi della sua auto. In tutta Parigi sono stati organizzati dei posti di blocco.

    Il sito di Parisien sostiene che gli assalitori fossero tre, mentre altre fonti parlano della possibilità che abbiano un ostaggio.

    Il quotidiano francese 20minutes è riuscito a contattare un dipendente del quotidiano, il quale ha detto:” E’ un vero massacro, ci sono dei morti”

    Il capo del governo britannico David Cameron ha scritto su Twitter:” Gli omicidi a Parigi sono orrendi. Siamo con il popolo francese nella lotta contro il terrore e per la difese della libertà di stampa”.

    Charlie Hebdo è finito più volte sotto il mirino degli integralisti islamici.

    L’ultima provocazione è stato il numero speciale dedicato alla vittoria degli islamisti in Tunisia. In copertina era presente un’immagine di Maometto che promette “cento frustate se non morite dal ridere”. Prima che l’edizione arrivasse nelle edicole, la sede del giornale fu distrutta da un’incendio provocato da lancio di molotov.