GB – ‘SIAMO PRONTI A CAMBIARE LEGGI SUI DIRITTI UMANI SE OSTACOLANO LA CACCIA AI TERRORISTI’, IL PREMIER THERESA MAY TENTA IL ‘RECUPERO’ A UN GIORNO DAL VOTO. OGGI ALTRI ARRESTI

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    Finalmente l’Europa si allinea al sistema italiano: “Siamo pronti a rendere più semplice l’espulsione di presunti terroristi stranieri, e di voler limitare la libertà di espressione e di movimento di coloro che rappresentano una minaccia”. E’ quanto annunciato ieri sera dal premier Theresa May, che ieri nel corso di un comizio tenuto a Slough, nel Berkshire, ha affermato che Londra è pronta a rivedere le sue leggi sui diritti umani laddove possono rappresentare “un ostacolo alla prevenzione sulla sicurezza”. Questo perché in paesi come la Gran Bretagna è possibile manifestare le proprie idee e convinzioni, anche se queste rappresentano una pericolosa insidia per la comunità. Ne è esempio il video postato da uno degli attentatori del London Bridge, in cui appariva addirittura con una bandiera dell’is. Mentre da noi davanti a una situazione del genere sarebbe intervenuta la Digos – per una prevedibile espulsione dal nostro paese – in Inghilterra tutto ciò viene invece ‘tollerato’: ‘simpatizzare’ non è un reato. Se poi, come nel caso di Londra, città notoriamente multietnica, oltre a questa malleabilità coincide anche un ‘forte’ taglio dei fondi destinati alle forze dell’ordine, va da sé che il tutto diventa maledettamente complicato. Dunque la May, soprattutto dopo le dure accuse  ricevute dai laburisti a un giorno dal voto, ha voluto lanciare un messaggio ‘riparatore’. Come ha però spiegato la Bbc, che ha diffuso la notizia, la premier non è però entrata nei dettagli indicando eventuali proposte concrete, limitandosi ad affermare che se sarà ancora a Downing Streetimporrà “condanne a pene detentive più lunghe per i responsabili di atti terroristici. Voglio rendere più facile per le autorità l’espulsione di presunti terroristi verso i loro paesi di provenienza. E voglio fare di più per limitare la libertà di movimento delle persone sospettate di terrorismo quando abbiamo indicazioni sufficienti per dire che costituiscono una minaccia, ma non abbastanza per portarli in tribunale”, ha affermato la leader conservatrice. Un concetto poi replicato via twitter: “Se le leggi sul rispetto dei diritti umani ci impediranno di affrontare estremismo e terrorismo le cambieremo, pur di tenere al sicuro il popolo britannico”. Nel frattempo sul fronte delle indagini, stamane gli agenti hanno registrato altri arresti, e sono 20 (ad oggi 12 sono state però rilasciate senza accuse e 7sospetti sono invece ancora in stato di fermo), un 30enne ‘sospettato di aver commissionato, preparato o istigato’ il compimento di atti terroristici. Altro arresto è avvenuto all’aeroporto londinese di Heathrow, dove la polizia londinese ha bloccato un  38enne spiegando che “non vi è stata alcuna minaccia diretta per l’aeroporto”, ma si trattava di un arresto già concordato prima. Sul fronte delle vittime dell’attentato di sabato scorso, Jean-Yves Le Drian, ministro degli Esteri francese ha confermato la seconda vittima francese: “Allo stato attuale, il bilancio delle vittime francesi dell’attentato di Londra è di due morti e otto feriti, di cui quattro gravi, mentre un cittadino rimane disperso”, ha affermato attraverso una nota ufficiale.

    M.