GENOVA – DISASTRO AMBIENTALE: FUORIUSCITA DI PETROLIO DAL CONDOTTO DI UNA RAFFINERIA SI RIVERSA NEI TORRENTI LIMITROFI. INTERVIENE UNA TASK FORCE DEI VIGILI DEL FUOCO

    petrolio_genova_4.jpg (600×338)

    Allarme ambientale a Fegino, nel genovese, dove a seguito della rottura di un condotto del deposito Iplom, un versamento di petrolio ha tenuto lungamente impegnate tutta la notte due squadre di vigili del fuoco, quattordici uomini, coadiuvati da vari mezzi, tra cui due autobotti. Con la Protezione Civile è stata attivata la sala d’emergenza del Comune e il sindaco Marco Doria e l’assessore alla Protezione civile Gianni Crivello hanno convocato una riunione del Centro Operativo Comunale presso il Matitone per dare comunicazioni trasparenti, ufficiali e univoche alla cittadinanza.  Il petrolio si è riversato nei rii Pianego e Fegino, da quest’ultimo la ‘macchia oleosa’ ha quindi raggiunto il Polcevera. I vigili del fuoco hanno immediatamente collocato  le panne anti-inquinamento e coperto il petrolio con speciali schiumogeni. Si cerca così in qualche modo di separare il combustibile dall’acqua del torrente per poi aspirarlo e, nei giorni prossimi, procedere alle operazioni di bonifica. Tutte le operazioni sono state condivise con il sindaco di Genova Marco Doria. Diverse decine di metri cubi di greggio hanno raggiunto il Polcevera; le barriere protettive disposte anche dai vigili del fuoco in più punti lungo il torrente hanno permesso di minimizzare l’impatto sul mare, dove la Capitaneria di Porto sta fotografando la situazione. I tecnici del territorio del dipartimento Arpal di Genova, che hanno la qualifica di Ufficiali di Polizia Giudiziaria, conducono le indagini per conto della Magistratura: si tratta di una decina di specialisti, suddivisi in tre squadre impegnate nel punto dell’incidente, presso il Porto Petroli e l’impianto di Busalla. “Uno degli sversamenti più importanti della zona, peggiore di quello del 2012 – il presidente di Legambiente Liguria Santo Grammatico – lo sversamento è durato per parecchie ore, sono riusciti a interrompere il flusso solo stanotte all’una e adesso stanno cercando di contenere la massa oleosa che grazie all’intervento della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, non ha raggiunto il mare”. C’è preoccupazione per la presenza di gas e vapori causata dallo sversamento di petrolio. Un timore che riguarda la salute della popolazione “come dimostra la scelta di tenere chiusa la scuola – ha sottolineato Grammatico – perché questi gas e vapori sono cancerogeni e al momento si avvertono a km di distanza. Si sta cercando di ridurli utilizzando gli schiumogeni. Ci auguriamo che l’esposizione delle persone sia minima e che il vento aiuti a trascinare via i vapori”,.

    M.