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“Gli sbarchi in Italia insostenibili, Ue trovi un accordo. Ora elezioni libere in Libia”, il monito di Draghi a Parigi

Gli sbarchi continui sull’Italia rendono la situazione insostenibile: la Ue deve trovare una soluzione e noi dobbiamo investire di più sulla Libia per aiutare i libici a creare condizioni più umane. Dabeiba ha ragione quando dice che la Libia è anche un paese di passaggio”. Senza farsi scrupolo, intervenendo nell’ambito della Conferenza di Parigi, dove i principali leader internazionali sono convenuti ad un comune impegno per riportare la pace e la stabilità nella Libia, il premier Draghi ha colto l’occasione anche per farsi carico dell’annoso poema dei migranti. 

Draghi: “Il 24 dicembre il popolo libico deve poter votare liberamente, ed i risultati accettati”

Un intervento quello del nostro presente del Consiglio, incentrato sulla situazione libica dove, ”Dopo anni di conflitto, il popolo deve potersi esprimere in elezioni libere. E’ un punto importante, ed è essenziale che si svolgano il 24 dicembre, siano elezioni libere, trasparenti, simultanee e credibili. E che – ha sottolineato Draghi – i risultati siano accettati. I libici vogliono votare, 3 mln sono già registrati, ma per farle occorre una legge elettorale, da fare insieme, con l’accordo di tutti, questo è fondamentale per poterle fare. Il mio auspicio è che venga fatta non nelle prossime settimane ma nei prossimi giorni, perché è urgente“.

Draghi. “L’Italia ha sempre sostenuto con forza la necessità di un ruolo importante dell’Ue nell’area”

Del resto, la posizione geografica della Libia è strategica: è la porta attraverso la quale, dall’Africa la stabilità può espandersi fino a toccare l’intera area mediterranea. Ed in tal senso, ha ricordato il capo del governo, l’Italia ha “sempre sostenuto con forza la necessità di un ruolo importante dell’Ue nell’area” e, a fronte di quanto affermato, il premier ha tenuto a sollecitare l’impegno della comunità internazionale – e quella dei principali protagonisti della regione nordafricana – affinché si possa giungere ad una ‘transizione istituzionale’ come detto, per mezzo del voto.

Draghi: “Ora urge attuare il cessate il fuoco, per rafforzare la stabilità ritrovata anche grazie al ‘5+5’ con l’Onu

Quindi Draghi ha poi invocato al più presto la definitiva attuazione del cessate il fuoco avanzato lo scorso 23 ottobre del 2020. Anche perché, ha ribadito, lo scemare degli scontri e la tornata viabilità delle principali artieri costiere, sono “traguardi importanti che non vanno vanificati”. Quindi, alludendo poi al gran lavoro svolto – con l’ausilio dell’Onu – dalla commissione militare congiunta ‘5+5’, il premier ha voluto porre l’accento anche su “il Piano d’Azione elaborato dalla Commissione militare congiunta è un importante passo avanti. Il ritiro di alcuni mercenari stranieri prima delle elezioni aiuterebbe a rafforzare la fiducia fra le parti. Dopo le elezioni in Libia sarà necessario affrontare in via prioritaria la riforma del sistema di sicurezza e il reintegro dei combattenti”. A tal proposito, ha quindi rimarcato concludendo, ”L’Italia è pronta a fornire il proprio sostegno“.

Max