Home POLITICA POLITICA ITALIANA Gregoretti, Salvini: “situazione gestita collegialmente dal governo”

Gregoretti, Salvini: “situazione gestita collegialmente dal governo”

Caso Gregoretti. L’ha ribadito più volte, e diversamente non poteva essere andata, a meno che non fosse stato – ‘da solo’ – a capo del Paese. Eppure gli attacchi nei suoi confronti si sono addirittura moltiplicati. Dunque secondo alcuni un bel giorno di fine luglio, l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, si è alzato dal letto ‘fermamente’ intenzionato a tenere in rada la nave Gregoretti. In tutto ciò i suoi colleghi di governo, premier compreso, avrebbero scelto di ‘subire’ in silenzio le sue decisioni!
Una tesi abbastanza improbabile, visto che governare un Paese non è certo come giocare a Risiko. Figuriamoci poi il nostro che, dopo il surreale tentativo di golpe ordito nei Settanta dal generale Borghese, è stato totalmente ‘spezzettato’ proprio per rendere impossibile anche il minimo potere decisionale a qualsiasi figura di spicco del governo. In Italia ciascuno ha il suo ruolo, ed ogni scelta o decisione viene attentamente valutata, dopo essere stata filtrata attraverso una sorta di scatole cinesi. Dunque Salvini senza curarsi minimamente ‘degli altri’, avrebbe deciso e disposto a suo piacimento? No, non scherziamo.

Un caso analogo a quello della ‘Diciotti’

Così stamane, per ottenere le autorizzazioni parlamentari di Palazzo Madama, l’ex ministro si è recato in Giunta per depositare il memoriale difensivo – appunto per il caso Gregoretti – composto da 30 cartelle. Un faldone dove, a chiare lettere (esattamente come accaduto per la ‘Diciotti’), Salvini ribadisce di essersi speso nell’interesse del Paese, in collaborazione con i ministeri competenti e lo stesso palazzo Chigi. C’è da sottolineare che per l’analogo caso della nave ‘Diciotti’, lo scorso marzo il Senato aveva negato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini.

Il Cdm contattò gli altri paesi per la redistribuzione

In particolare, attraverso la sua memoria difensiva, il leader del Carroccio “ripercorre minuziosamente tutti gli avvenimenti” che hanno preceduto lo sbarco degli immigrati dalla Gregoretti, sottolineando il “ruolo attivo della presidenza del Consiglio dei ministri anche per coinvolgere i Paesi europei nella redistribuzione“. “Come documentato da una mail allegata alla memoria – si legge in un altro passaggio – la presidenza del Consiglio dei ministri aveva investito della questione alcuni Stati membri: Germania, Francia, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda”.

L’accoglienza era stata concordata con la Cei

Ma non solo: “Un accordo per l’accoglienza era stato raggiunto anche con la Cei“. Questo, evidenzia ancora la memoria, “dopo una riunione di coordinamento del 2 agosto 2019 convocata dalla Commissione Europea“. Ma non solo, si legge anche che “è rilevante il ruolo del premier Giuseppe Conte: il 26 luglio 2019, il giorno prima dell’arrivo della Gregoretti nella rada del porto di Catania, la presidenza del Consiglio dei ministri aveva inoltrato formale richiesta di redistribuzione degli immigrati ad altri Paesi europei“. Motivo per il quale, sostiene ancora Salvini, “è dunque evidente come fosse il governo, in modo collegiale, a gestire tale attività”.
Annunciando inoltre di essere in possesso delle comunicazioni (messaggi, mail, ecc.), che possono avvalorare la sua memoria difensiva, il leghista afferma che “c’è traccia di comunicazioni tra il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Roma con gli uffici di Gabinetto dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Difesa, dell’Interno e degli Affari Esteri”.
Max