Hacker consulenti finanziari e Parma calcio Di Edoardo Pavino

    Nell’operazione del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma, che conclude due distinti filoni di indagine, uno denominato Gfb (Gestione fuori bilancio) e l’altro Oculus, sono state arrestate 22 persone di cui uno ai domiciliari. Tra gli arrestati c’è anche il patron del Parma Calcio Giampietro Manenti, accusato di concorso in tentato riciclaggio. In particolare dalle indagini è emerso che ilpatron del Parma, per reperire risorse per far fronte aldeficit finanziario del Parma, si era messo in contatto con un membro del gruppo criminale, composto da hacker ed esperti finanziari, per ottenere il trasferimento sul conto del Parma Calcio di 4,5 milioni di euro mascherati come sponsorizzazioni e merchandising, essendo attività non molto tangibili e abbastanza immateriali. Tra i reati contestati c’è anche, “Per la prima volta da quando è stata introdotta nel nostro ordinamento” come ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Roma Michele Prestipino, l’autoriciclaggio aggravatodal metodo mafioso. L’organizzazione criminale era formata da hacker e da esperti del settore finanziario, che avevano messo a punto un metodo per sottrarre soldi che si articolava in tre distinti passaggi: il gruppo di hacker sottraeva soldi alle banche attraverso l’accesso non autorizzato ai server e le trasferiva su carte di credito clonate o posizioni bancarie estere controllate dall’organizzazione, il denaro veniva poi inviato a conti intestati a fondazioni o enti di beneficenza, utilizzando Pos collegati a posizioni bancarie riconducibili alle fondazioni o seguendo le procedure per le donazioni anonime on line, infine le somme venivano restituite secondo modalità prefissate ai membri dell’organizzazione. Tra le molte operazioni realizzate dall’associazione criminale, due sono risultate particolarmente significative ed una è proprio quella che si intreccia con le recenti vicende economiche e societarie del Parma Fc e del suo nuovo presidente Giampietro Manenti. In questa operazione sono stati arrestati anche tre funzionari della Ragioneria generale dello Stato. Il contatto tra la finanza e lo sport genera ancora una volta un esempio poco edificante. I reati finanziari, quando si avvicinano allo sport più seguito d’Italia, rendono sempre più arduo il fine ultimo del calcio, cioè educare e far comprendere il valore delle regole.