Haftar, Maitig va giù duro: ore bollenti in Libia

    Haftar contro Maitig, ore bollenti in Libia: l’esclation del generale provoca reazioni veementi e veri e propri ultimatum. La tensione resta altissima in Libia e le posizioni di Haftar restano inalterate nelle ore in cui il governo di Tripoli prende la questione di petto per bocca di Maitig. “C’è stata una dura escalation di violenze da parte delle forze di Haftar giunte a ridosso di Tripoli, proprio quando avevamo avuto un’infinità di raccomandazioni da parte della comunità internazionale sul fatto che il generale non si sarebbe avvicinato alla capitale e ai suoi tre milioni di abitanti, o che non avrebbe nemmeno messo piede nell’ovest della Libia. Stavamo per raggiungere un buon accordo sulle elezioni”, afferma Maitig che chiarisce il modus operandi condotto finora dalle autorità ma, anche le prossime mosse.

    Haftar, Maitig va giù duro: ore bollenti in Libia. Per il vicepresidente il generala ha tradito il popolo libico

    Sono parole dure e cariche di un chiaro suono da ultimatum quelle che lancia nell’aria mediatica, e non solo, il il vicepresidente del Consiglio presidenziale del Governo di accordo nazionale libico. “Siamo stati colti di sorpresa”, dice, ma Haftar “ha tradito la nostra fiducia e quella della nostra gente. Haftar ha tradito il popolo libico”.   Secondo il leader di governo Haftar “ha avuto il via libera di taluni governi che non guardano di buon occhio il Gna“, e le intuizioni sui riferimenti sono a beneficio di ogni astante. “Ci sono governi che dialogano con noi in pubblico esprimendo sostegno al Gna, ma dietro le quinte agiscono in maniera totalmente opposta sostenendo azioni che vanno contro il governo legittimo e che destabilizzano il Paese”. Non è finita qui. Maitig sostiene anche di aver discusso “in maniera molto franca con il vice ministro degli Esteri russo” e “gli ho detto che Mosca deve inviare un messaggio forte e chiaro all’amico Haftar, ovvero che deve ritirare le forze di occupazione dall’ovest del Paese, ma anche dal sud della Libia”. Dopodiché, l’avviso ai naviganti: “Noi non ci fermeremo davanti a nulla, andremo sino in fondo, annientando ogni suo tentativo di aggressione”.