I dati sulla libertà di stampa

    Nel rapporto pubblicato la scorsa settimana sulla libertà di stampa nel mondo, l’Afghanistan viene piazzato al 118/o posto (su 180), anche a causa dell’Isis e dei talebani che “seminano terrore, creando dei reali ’buchi neri dell’informazione’”. In una nota, il segretario generale di Rsf, dice di “conoscere l’impegno del governo afghano per la protezione dei giornalisti”. E però lo invita a “proseguire gli sforzi in materia di sicurezza e di formazione”.

    L’Ong parigina riferisce inoltre di essersi rivolta alle Nazioni Unite affinché “invii un segnale forte alla comunità internazionale e ai protagonisti locali, nominando un rappresentante speciale per la protezione dei giornalisti”.

    Nel 2017, i giornalisti uccisi nel mondo erano stati 65, in leggero calo rispetto ai 79 dell’anno precedente. Più in particolare, tra i reporter uccisi nel 2017 c’erano 50 professionisti, sette blogger e otto collaboratori. Lo scorso anno, la maglia nera del Paese più pericoloso è andata alla Siria, con 12 giornalisti uccisi recensiti, davanti al Messico (11), l’Afghanistan (9), l’Iraq (8) e le Filippine (4). In partenariato con l’Unesco, Rsf ha pubblicato una guida pratica multilingue per la sicurezza dei media che operano nelle zone a rischio. Il documento è disponibile gratuitamente on-line.