Home ATTUALITÀ PRIMO PIANO Il Cio a Malagò: cambi legge sullo sport o rischio sospensione

Il Cio a Malagò: cambi legge sullo sport o rischio sospensione

“Il governo, non può avere un ‘controllo’ specifico sugli enti che compongono il Coni. Tali enti, inoltre, dovrebbero completamente rendere conto al Coni per ogni specifica assistenza finanziaria e tecnica che possono ricevere”. Così, attraverso una dura presa di posizione (“La legge sullo sport cambi o si va incontro al rischio di una sospensione”), il Cio ha inviato una circostanziata lettera a Giovanni Malagò, presidente del Coni, attraverso la quale viene espressa “seria preoccupazione” in merito ad alcune ‘disposizioni’ interne alla legge sullo sport, in queste ore al vaglio di Palazzo Madama.
Il contenuto di questa missiva è stato visionato dall’agenzia di stampa AdnKronos, la quale riferisce che il Cio avrebbe evidenziato diversi punti interni alla legge che finirebbero per “intaccare chiaramente l’autonomia del Coni, fino alla sospensione o al ritiro del riconoscimento del comitato olimpico”.
“L’autonomia dello sport – scrive infatti il Cio – è formalmente stabilita in una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottata a New York nel mese di ottobre 2014” e, ovviamente, riporta l’AdnKronos, “lo sviluppo dello sport in un Paese richiede una positiva collaborazione tra le autorità di governo e le organizzazioni sportive nazionali (includendo i Comitati olimpici nazionali e le federazioni sportive nazionali) al fine di costruire le relazioni in termini fruttuosi ed azioni complementari con benefici per lo sport e gli atleti. Comunque, tale cooperazione deve stabilirsi con assoluto e reciproco rispetto riguardo l’autonomia del Comitato olimpico nazionale e delle federazioni sportive nazionali, e senza alcuna interferenza esterna nella governance e nelle attività di queste organizzazioni”.
Quindi il Cio sottolinea uno ad uno almeno 6 punti sui quali occorre intervenire quanto prima, ed invita quindi Malagò a “portare queste serie preoccupazioni all’attenzione urgente delle più alte autorità di governo. Contiamo sulla comprensione e sulla positiva collaborazione delle parti interessate per risolvere amichevolmente questi temi e evitare eventuali complicazioni inutili e/o ulteriori azioni da parte del Cio”. Da parte sua l’ente scrivente si dichiara disponibile “ad organizzare un incontro congiunto questa settimana presso la sede centrale del Cio a Losanna“.
Premesso inoltre che “il ruolo del Coni non può essere strettamente limitato alle ‘attività olimpiche’“, il Cio spiega che mira ad un “riordino del Coni con decisioni unilaterali del governo, ma chiede soltanto un supporto alle sue attività nella piena ottemperanza della carta olimpica”. Appellandosi quindi proprio al Capo I, Art. 1, comma 1, il Cio ribadisce infati che “Il Coni non dovrebbe essere ‘riorganizzato’ mediante decisioni unilaterali da parte del governo. Il Coni dovrebbe essere un’organizzazione autonoma e legittimamente indipendente governata prioritariamente dalla Carta Olimpica e dal proprio statuto. Inoltre, la sua governance interna e le sue attività devono essere stabilite e decise nell’ambito del proprio Statuto, e la legge non dovrebbe avere per obiettivo un ‘micromanaging’ della sua organizzazione interna e delle sue attività”. Il Cio suggerisce quindi alcune modifiche: la frase “per il riordino del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e della disciplina di settore dovrebbe quindi essere sostituita da un’altra di questo tenore: per supportare il Coni nelle sue attività, secondo i seguenti principi e criteri direttivi, e solo se nella piena ottemperanza della Carta Olimpica”.
Poi, facendo sempre riferimento al Capo I, Art. 1, comma 1, lettera d), si legge che “Le aree relative alle attività del Coni e delle Federazioni sportive nazionali dovrebbero essere congiuntamente determinate con essi, in conformità con la Carta Olimpica e gli statuti delle rispettive organizzazioni sportive internazionali alle quali sono affiliate. Inoltre, il ruolo del Comitato olimpico nazionale non è strettamente limitato alle ‘attività olimpiche'”. E nel platò dei ‘doveri’ annoverati nella carta olimpica ed accettata dai vari Comitati olimpici nazionali, il Cio sottolinea che vi è anche quella “di incoraggiare lo sviluppo dello sport d’alta prestazione così come pure dello sport per tutti“.
La lettera, riporta ancora l’AdnKronos, affronta ancora diversi temi e ‘punti cruciali’ (“le entità che compongono il Coni dovrebbero rimanere vincolate agli statuti del Coni, della Carta Olimpica e agli statuti delle organizzazioni sportive internazionali alle quali sono affiliate, e dovrebbero completamente rendere conto al Coni per ogni specifica assistenza finanziaria e tecnica che possono ricevere dal Coni (proprio come loro stesse devono rendere conto nei confronti delle relative autorità di governo per fondi pubblici che possono ricevere dal governo, ma ciò non significa che il governo possa avere un ‘controllo’ specifico sulle stesse)”, e rivolgendosi infine “il limite ai mandati e l’incompatibilità tra gli organi (Capo I, Art. 1, comma 1, lettera m) per il Cio – evidenzia ancora l’agenzia di stampa – questa disposizione dovrebbe essere discussa e concordata tra le autorità governative e il Coni, o semplicemente rimossa perché questa è parte della governance interna del Coni e dovrebbe essere determinata dal Coni, prendendo in considerazione i principi della buona governance del movimento olimpico”.
Al momento non è ancora giunta nessuna replica ufficiale rispetto alle numerose perplessità denunciate dal Cio. Tuttavia, fonti interne alla Maggioranza avrebbero mostrato ‘sorpresa’ per questa presa di posizione, che a loro avviso riguarderebbero appena una specifica parte del provvedimento, in relazione al ‘potere politico’ del Coni. La ‘legge delega’, proseguono dalla maggioranza, sarebbe stata vergata tenendo conto delle esigenze – atte ad un ‘restauro’ soddisfacente – delle migliaia di associazioni dilettantistiche sportive. Anzi, prosegue l’interlocutore intervistato sempre dall’AdnKronos, l’intenzione è proprio quella di “regolamentare lavoro sportivo (incluso parità uomo donna) e i decreti attuativi che saranno emanati nel prossimo anno recepiranno le osservazioni del Cio e del Parlamento”.
Max