IL DUBBIO DEI PARLAMENTARI DEMOCRATICI ALLA PSICHIATRA: TRUMP E’ SANO DI MENTE?’

    Che abbia un carattere troppo impulsivo è ormai cosa nota, che poi la sua mania di affidare a Twitter ogni suo scopo, sta diventando una sorta di rituale compulsivo. E più di qualcuno, nell’ombra del congresso inizia a palesare seri dubbi circa l’equilibrio emotivo del presidente Trump. A motivare tali perplessità quanto contenuto nel 25esimo emendamento dove, nella terza sezione, si fa esplicito riferimento all’ipotesi in cui il presidente non sia in grado di esercitare i poteri e i doveri del suo ufficio. Un dibattito che in molti hanno preso seriamente a cuore: lo scorso dicembre infatti, una decina di parlamentari democratici, presente un rappresentante repubblicano, hanno chiesto lumi a Bandy X. Lee, luminare psichiatra della Yale University, circa la salute mentale del Capo della Casa Bianca. La dottoressa si è distinta per aver realizzato un ‘piccante’ libro (’The Dangerous Case of Donald Trump’), contenente i pareri in merito al Tycoon di ben 27 psichiatri ed esperti di salute mentale “La raffica di tweet – avrebbe tenuto a sottolineare la psichiatra – indica che il presidente sta cedendo sotto il peso dello stress. Trump peggiorerà e diventerà incontenibile con le pressioni della presidenza”. In particolare, la Lee, con due colleghi, ha rilasciato una dichiarazione nella quale ha manifestato “estrema preoccupazione per le aberrazioni psicologiche di Donald Trump…Sollecitiamo chi gli è vicino e in generale i nostri rappresentanti eletti a contenere il suo comportamento e a scongiurare la potenziale catastrofe nucleare che minaccia non solo la Corea e gli Stati Uniti ma tutto il genere umano”. Certo si parla di casi estremi, anche perché per ricorrere realmente al 25esimo emendamento occorrono prove assolutamente consistenti. Come ha commentato in proposito l’ex professore della Law School di Harvard, Alan Dershowitz, “Il 25esimo emendamento richiederebbe, per incapacità mentale, un evidente break psicotico. E’ una speranza che va al di là della realtà. Se non ci piace la politica di qualcuno, manifestiamo contro di lui. Non usiamo il sistema psichiatrico contro di lui. E’ semplicemente pericoloso”,
    M.