IL REFERENDUM NELLA ‘LECTIO MAGISTRALIS’ DI NAPOLITANO: ‘IL PARLAMENTO È RIDOTTO A UNO STRACCIO. ORA RENZI HA CAPITO GLI ERRORI DI INIZIO DELLA CAMPAGNA’

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    “C’è stato un periodo troppo lungo che ha facilitato chi diceva, fregandosene della riforma, che bisognavavotare contro Renzi.Ma ora sono state fatte delle correzioni”. Sottolineando come “Renzi ha capito di aver sbagliato” nell’impostazione della prima parte dellacampagna referendaria, a margine della lectio magistralis a Classedem la scuola di formazione del Partito democratico, ha così commentato Giorgio Napolitano la situazione interna al Pd in imminenza dell’appuntamento del 4 dicembre. “A me non risulta che Matteo Renzi consideri il ballottaggio dirimente per la legge elettorale – ha aggiunto il Presidente emerito – Renzi ha detto che indicherà delle ipotesi e poi si andrà al confronto. Se vince il sì è una cosa. Molto buona. Per l’Italia. E’ arrivato il momento di sciogliere con le riforme le remore fatali per l’efficienza del sistema Italia e portare il segno della determinazione riformatrice”. Ha affermato Napolitano nel corso della lectio magistralis. “A chi dice ’voto no per difendere il Parlamento’ chiedo: ’Ma tu hai visto come è ridotto il Parlamento?’. Io per nove anni ho ricevuto i gruppi parlamentari, per lo più di opposizione, che mi dicevano basta alla fiducia, ai maxi emendamenti, ai decreti. Una cosa sacrosanta, perché cosìil Parlamento è ridotto a uno straccio”. Poi Napolitano è tornato alla la prima volta in cui è stata messa la fiducia sulla legge Finanziaria: “E stato presentato un maxi emendamento con 1300 commi, questo è uccidere il Parlamento. La riforma aiuta il Parlamento. E’ giunto il momento di superare le anomalie che hanno segnato il percorso istituzionale italiano. Dobbiamo misurarci con le molteplici lezioni del passato, anche recente -ha osservato Napolitano-. Le diverse fasi ci dicono in quali errori non ricadere e anche a quali risultati positivi richiamarci.Non tutto è da rimuovere, abbiamo il dovere di fare una analisi critica ma anche di rispetto di quanto ha preceduto le attuali generazioni giovani del Pd”.

     M.