IRAN: ACCORDO SUL NUCLEARE, NETANYAHU NON FERMA UN SOLO IMPIANTO

     

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     “Israele chiede che ogni accordo finale con l’Iran includa un chiaro e non ambiguo riconoscimento del diritto di Israele di esistere”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu riportato dal suo portavoce Mark Regev in un tweet. ’’L’accordo non ferma un singolo impianto nucleare in Iran, non distrugge una sola centrifuga e non fermera’ lo sviluppo e la ricerca sulle centrifughe avanzate’’: cosi’ il premier Benyamin Netanyahu ha motivato il rifiuto dell’accordo tra 5+1 e Iran. ’’Al contrario – ha aggiunto – legittima l’illegale programma nucleare’’. L’accordo raggiunto ieri tra il sestetto di mediatori internazionali e Teheran sul nucleare iraniano e’ incoraggiante, secondo il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. ’’Ora le parti dovranno coordinare l’accordo finale entro il prossimo 30 giugno: le chance di successo sono molto alte’’, ha dichiarato alla Tass. La delicata questione del calendario del ritiro delle sanzioni all’Iran nella vicenda del nucleare, dopo l’accordo firmato ieri sera a Losanna, “non è ancora assolutamente risolta”, ha dichiarato stamattina il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ai microfoni di Europe 1. Il capo della diplomazia di Parigi ha ammesso che la questione del ritiro delle sanzioni “è un punto ancora molto complicato”: “gli iraniani – ha spiegato – vogliono che siano tolte tutte e subito. Noi diciamo loro: bisogna togliere le sanzioni via via che voi rispetterete gli impegni e se non li rispettate, ovviamente si tornerebbe alla situazione precedente. Su questo, ancora non c’è un accordo”. Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha convocato per oggi, secondo i media, il gabinetto di sicurezza per discutere l’accordo tra Iran e le potenze del 5+1. Netanyahu ha espresso al presidente americano Barack Obama la sua “forte opposizione” all’accordo quadro sul nucleare iraniano. In una conversazione telefonica con Obama, Netanyahu ha detto che un accordo finale sulla base di questo accordo “potrebbe minacciare la sopravvivenza di Israele”. Secondo il premier israeliano, l’accordo legittimerebbe il programma nucleare iraniano e aumenterebbe “aggressione e terrore” iraniani.  Gli Stati Uniti e le maggiori potenze mondiali hanno raggiunto l’accordo con l’Iran: “Un’intesa storica”, che “se pienamente applicata” impedirà a Teheran di ottenere l’arma nucleare, ha esultato Barack Obama. Che però ha anche avvertito: “Il lavoro non è finito”, l’accordo finale “non è ancora stato firmato”. Per quello, si dovrà aspettare fino al 30 giugno. Ieri però è stata comunque raggiunta una fondamentale intesa quadro, che stabilisce la tabella di marcia verso il documento finale. Sono state stabilite le “soluzioni chiave per un accordo a 360 gradi, che garantirà la natura esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano”, come ha sottolineato l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini, annunciando al mondo l’intesa raggiunta nella maratona negoziale di Losanna: “Un passo storico – ha affermato – verso un mondo migliore”. Anche il presidente iraniano Hassan Rohani ha espresso soddisfazione. Sono stati fissati “i parametri chiave” per il programma nucleare iraniano. La stesura del documento che deve sancire l’accordo definitivo “entro il 30 giugno” inizierà “immediatamente”, ha ’cinguettato’ su twitter. “I parametri chiave”, secondo il comunicato congiunto, prevedono la revoca di tutte le sanzioni all’Iran in cambio del rispetto degli impegni assunti da Teheran. Il documento stabilisce che non ci siano altre strutture di arricchimento dell’uranio oltre a Natanz (si parla di 5.000 centrifughe) e una joint venture internazionale per le strutture di reattori di acqua pesante. L’impianto-bunker di Fordow sarà convertito in un sito per la ricerca scientifica e non ci sarà all’interno più materiale fissile. Il reattore ad acqua pesante di Arak sarà modificato e il plutonio prodotto sarà trasferito all’estero. L’Iran non arricchirà uranio con le sue moderne centrifughe per almeno i prossimi dieci anni, ha poi puntualizzato Obama, aggiungendo che in base all’accordo Teheran ha accettato di non accumulare materiale necessario per la costruzione della bomba atomica e di ridurre di due terzi le centrifughe di cui dispone.