Isis, tra minaccia e azione – di Francesca Maiezza

    ISISIsis, una sigla sulla quale si interrogano ormai in molti. L’Isis è un’organizzazione jihadista che sta seminando il terrore in Iraq. Le sue idee hanno origine con Abu Musab al-Zarqawi, uno dei rivali di Bin Laden, che decise di formare un califfato islamico esclusivamente sunnita. La strategia per portare avanti il suo progetto era di sabotare i maggiori centri economici musulmani e creare scompiglio con atti di violenza, di modo che la popolazione locale si sottomettesse alle forze sunnite.

    Per ora non sembra voglia arrestarsi l’organizzazione de “Lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante” che continua la sua battaglia con omicidi di massa, oltre che con le decapitazioni di operatori umanitari, primo James Foley. L’ultimo attacco sferrato dall’Isis è stata l’uccisione di 300 soldati iraqueni con il gas cloro, tra i quali molti morti per asfissia. Minacciano di uccidere ogni miscredente americano ed europeo, soprattutto francese. “Attaccate i civili” e “uccidete i miscredenti in qualunque modo possibile e immaginabile” sono le parole del portavoce Abu Muhammed al Adnani e sono pronti ad usare le donne yazidi fatte prigioniere come scudo umano.

    La popolazione reagisce scappando e dagli ultimi dati dell’Onu risulta che 130mila curdi abbiano attraversato i confini con la Turchia. Ormai sono arrivati a 600mila e Ankara ha chiuso i confini usando lacrimogeni e idranti per allontanare i profughi. Intanto il Pkk, Partito del Lavoratori del Kurdistan, che da anni combatte contro Ankara per l’autonomia dei curdi, ha invitato i giovani ad imbracciare i fucili e difendere il proprio popolo contro i jihadisti.

    Il primo Paese a rispondere alle continue minacce e a reagire sono gli Usa. La notte tra il 22 e il 23 settembre un raid americano colpisce la Siria e più di 20 miliziani dello Stato islamico sono morti. “Le forze militari Usa e delle Nazioni partner stanno conducendo azioni militari contro i terroristi dell’Isis in Siria – ha reso noto il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby, aggiungendo – poiché le operazioni sono in corso, non siamo al momento in posizione di fornire altri dettagli”.

    I partner degli Stati Uniti sembrerebbero essere l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, la Giordania e il Baherein. Presto si aggiungerà alla coalizione la Gran Bretagna e, secondo il Daily Telegraph, il premier David Cameron dovrebbe annunciare la partecipazione britannica nel corso dell’Assemblea generale dell’Onu a New York; infatti il governo inglese è pronto a compiere raid aerei in Iraq contro i miliziani dell’Isis.

    I raid Usa sono stati eseguiti per prevenire un attacco contro l’occidente. Il quotidiano arabo al Hayat, sul suo sito Internet, dichiara che i bombardamenti hanno colpito le basi di Khorasan a ovest di Aleppo. I raid aerei hanno poi centrato alcune postazioni dell’Isis nella provincia di Hasake nel nord-est siriano.

    L’ultimo gesto di un gruppo legato all’Isis per fermare i raid è stato il rapimento di un francese in Algeria con la minaccia di ucciderlo entro 24 ore. Nel video diffuso dal gruppo “Jund al-Khilafa”, si vede l’ostaggio, Hervè Pierre Gourdel, che chiede al presidente Hollande di salvarlo. Il ministro degli Esteri francese ha risposto che “è escluso che la Francia ceda alle minacce di un gruppo terroristico”.

    E intanto le intimidazioni de “Lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante” arrivano anche in Italia. “Conquisteremo la vostra Roma, spezzeremo le croci e faremo schiave le vostre donne, con il permesso di Allah”, parole pronunciate da Adnani, esponente del gruppo. Il ministro degli Esteri Federica Mogherini e il ministro della Difesa Roberta Pinotti affermano che l’Isis  è “una minaccia  non solo per l’Iraq, ma per l’intera regione, per l’Europa e per il mondo intero”. Ha proseguito Mogherini “gli aiuti militari all’Iraq sono indispensabili nell’immediato ma difficilmente rappresentano a lungo termine la soluzione di questa come di qualsiasi crisi”.