Israele, il villaggio beduino sarà distrutto

    La Corte Suprema di Tel Aviv ha emesso il suo verdetto, così in una settimana l’intero villaggio di Khan al Ahmar, a est di Gerusalemme, fatto di capanne e recinti, in cui vive la comunità beduina Jahalin, sarà distrutto per fare spazio all’insediamento di Kfar Adumim, a un chilometro da Khan al Ahmar, che si sta espandendo con una previsione di 92 case di lusso. Il motivo della demolizione è che l’occupazione di questo spazio era considerata abusiva.

    La decisione è arrivata nonostante le continue pressioni esterne. Presso l’ONG Terra di Vento, la realizzazione del progetto, numerose delegazioni e attestati di solidarietà sono arrivati ??da associazioni, scuole, sindacati, istituzioni religiose, soprattutto cristiane. E la scuola continua ad essere oggetto di significative pressioni diplomatiche internazionali. Per circa un mese, lo storico beduino è stato sostituito da un gruppo di avvocati sostenuti dall’Autorità palestinese, che hanno presentato alla Corte una serie di denunce e richieste di chiarimenti.

    I beduini dovranno spostarsi di 12 chilometri. Il Ministro della Difesa israeliano ha applaudito i tre giudici per il loro coraggio: “Nessuno è al di sopra della legge, nessuno può impedirci di attuare la nostra sovranità nazionale e la nostra responsabilità statale”. I palestinesi sostengono che quest’area, chiamata area C, che ospita tra 150.000 e 200.000 palestinesi, è cruciale per lo sviluppo economico del loro stato futuro. D’altra parte, Israele afferma che le strutture che costituiscono il campo di Khan al-Ahmar sono una minaccia per i residenti a causa della vicinanza a un’autostrada. Ma i critici hanno respinto questa affermazione affermando che è una manovra per rimuovere i circa 180 abitanti del villaggio, per aprire la strada a nuovi insediamenti ebraici. L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha invitato Israele ad abbandonare i suoi piani e ha affermato che la distruzione della proprietà privata da parte di una potenza occupante viola il diritto internazionale.