Italiani di colore, ‘Fratelli’ in scena al Palladium

    “Mettere in scena questo testo è stato in parte una scommessa, perché l’originale racconta di una famiglia di colore che abita ad Harlem. Un’ambientazione difficilmente presentabile a Roma, dove non esiste la possibilità di trovare un cast di attori di colore, e per di più di tante età differenti, e dove comunque i riferimenti socio culturali di quello spaccato non sarebbero stati colti. D’altro canto non sembrava sensato neanche stravolgere il testo trasponendolo nella periferia romana, o in qualche altro luogo equivalente italiano: abbiamo invece trovato, su approvazione della stessa autrice Ren Dara Santiago, una soluzione decisamente efficace spostando l’ambientazione solo di qualche chilometro, nel Bronx, un’area dove, da molte generazioni, vivono o vanno ancora oggi a stabilirsi famiglie italiane, presentando una famiglia di origine italiana. In questo modo è stato possibile mantenere tutti i riferimenti spaziali alla città di New York (i luoghi di cui si parla sono gli stessi) e temporali (oggi), ma soprattutto è stato possibile mantenere inalterati i rapporti e le dinamiche sociali. Infatti gli italiani in America, così come i neri o come molte altre etnie, sono considerati ‘di colore’.
    Così il regista Tomaso Thellung, prova a riassumere il senso di ‘Fratelli’, il primo dei due spettacoli con cui si congeda dal publico romano la rassegna ‘OnStage!festival’, volta alla valorizzazione ed alla conoscenza della cultura teatrale americana, attraverso l’incontro con le nuove drammaturgie e lo sviluppo di un network professionale del settore tra Italia e Stati Uniti. 
    Nello specifico, questo ‘Fratelli’, (‘The Siblings Play’, di Ren Dara Santiago), qui tradotto da Michela Compagnoni – e appunto diretto da Thellung – narra la vicenda di tre fratelli costretti a misurarsi con le difficoltà quotidiane della vita: abbandonati in balia di sé stessi da genitori assenti, i tre lottano per la sopravvivenza in ambienti degradati, ed oppressi dal bisogno di non sentirsi diversi o ghettizzati.
    Sul palco in questa riuscita trasposizione, troviamo Teo Achille Caprio, Barbara Folchitto, Simone Bobini, Michele Ferlito, e Giulia Gizzi.
    “I bianchi – prosegue ancora il regista – sono ‘gli americani bianchi’ ovvero quelli discendenti dalle primissime immigrazioni europee, caucasici di carnagione decisamente chiara. I connotati dispregiativi e la tensione interspaziale valgono per i neri come per gli italiani, e l’ambientazione nel Bronx ci ha permesso di mantenere tali riferimenti, fondamentali per esprimere il milieu del testo, rendendoli comprensibili qui in Italia.”
    Domani, 23 maggio, alle ore 18, e venerdi alle ore 21 al Teatro Palladium, in Piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma – Tel: 06 5733 2772
    Max