L’Egitto punta sul turismo. La Sfinge apre al pubblico – di Cristiano Padovani

    SFINGE.jpgFino a poco tempo fa la Sfinge della piana di Giza era inaccessibile ai turisti e poteva essere ammirata solamente da un “belvedere. Ma, complice la restaurazione di alcune parti sui fianchi, ieri, lunedì 10 novembre, è arrivata la conferma che la statua millenaria, metà donna, metà felino, sarà finalmente aperta al pubblico, che potrà camminare tra le sue “zampe” e vedere da vicino una delle opere più maestose e misteriose della storia dell’umanità.

    La domanda che fanno tutti al supervisore dell’area della Sfinge, Mohamed El Saidey, è rispetto a quanto siano durati e lavori. Il supervisore, che ha seguito tutti i passi del restauro, ha prontamente risposto che i lavori durano dai primi scavi e sono sempre in continuo processo per riportare il complesso almeno ad avvicinarsi allo splendore di cui godeva quando fu completata millenni orsono. Ma, nel particolare, Saidey ha spiegato che i lavori recenti, che durano da 4 anni, sono stati incentrati soprattutto sulla parte sinistra della statua, dove l’erosione dovuta al tempo e le folate di sabbia continue avevano creati dei grossi buchi nei blocchi, per via del loro materiale calcareo. Altri interventi hanno riguardato, invece, il collo e il torace. Per quanto riguarda il naso, famoso e celebre anche nel cinema, non c’è ancora un progetto serio.

    Mohamed El Saidey ha dichiarato: “Noi siamo pronti”, ma dopo il sopralluogo del capo del governo, Abd al-Fattah al-Sisi, e dei ministri interessati, Hishaam Zazou e Mamdouh Eldamaty, si aspetta ancora il via libero definitivo e una data di apertura.

    Mentre si attende per la Sfinge, ieri è stata riaperta ai visitatori la Piramide di Micerino e chiusa per lavori quella di Chefren, continuando a puntare ad un sistema di rotazione dei restauri che non lascia mai a bocca asciutta i turisti.

    Dopo la riapertura della Chiesa Sospesa nel quartiere copto de Il Cario, il premier egizio ha annunciato dei prossimi interventi anche nella Valle dei re al Luxor. L’Egitto, dunque, punta sulle sue meraviglie archeologiche e inimitabili per contrastare il periodo di forte crisi economica che sta attraversando, ridando respiro al turismo e qualche motivo in più per attirare visitatori nella terra dei sette millenni.