La stagione che verrà, al Quirino un cartellone ricco

    Un teatro storico, nato nel 1871, ed essendo stato concepito interamente in legno, venne edificato in un solo giorno. A volerne la realizzazione a tutti i costi fu il principe Maffeo Barberini Colonna di Sciarra il quale, mettendo a disposizione un’area all’interno del suo palazzo nel cuore di Roma – tra via del Corso e Fontana di Trevi – (per l’appunto Sciarra Colonna), affidò il progetto all’architetto Giulio De Angelis. Questo perché era il momento storico migliore per avviare un’attività teatrale: con lo  Stato Pontificio che aveva perso praticamente la città, era automaticamente caduta ogni forma di censura o controllo. Di qui l’idea di avviare un’attività puramente ‘commerciale’, quale era uno stabile teatrale pubblico. Di lì sarà un susseguirsi di spettacoli di vario tipo ed anche di molte vicissitudini, fino ad arrivare ai giorni nostri.
    Oggi il Teatro Quirino è intitolato al grande Vittorio Gassman (‘Teatro Quirino – Vittorio Gassman’) e, dal luglio del 2014, la gestione è ad uso di una società privata, composta da ‘addetti ai lavori’ come Rosario Coppolino (Amministratore Delegato), e  dai due consulenti Artistici: Guglielmo Ferro e l’attore-regista Geppy Gleijeses.
    Ed è quest’ultimo ora ad occuparsi della direzione artistica e, rivestendo tale ruolo, quest’oggi ha presentato alla stampa il cartellone della stagione che verrà.
    Un cartellone che, come tradizione, non trascurerà la danza, qui in grande spolvero con Massimiliano Volpini che rilegge ’Lo Schiaccianoci’ per il Balletto di Roma,  Fabrizio Monteverde alle prese con l’inedito ’Io, don Chisciotte’, sulle musiche di Minkus.
    Unprogramma come sempre variegato e generoso di nomi, con splendidi autori e sicuramente ben concepito anche per non deludere i botteghini.
    Basti pensare che l’apertura è affidata dalla coppia Placido-Bonaiuto che presenterà il testo di Eric-Emmanuel Schmitt, ’Piccoli crimini coniugali’.
    Seguirà ’Il silenzio grande’ di Maurizio De Giovanni, con Gassmann e Gallo.
    A dicembre sarà poi la volta di Enrico Guarnieri il quale, sotto la regia di Guglielmo Ferro vestirà i panni di ’Mastro don Gesualdo’.
    Gennaio segna poi il gradito ritorno sulla scena di Silvio Orlando, protagonista del testo scritto e diretto da Lucia Calamaro ’Si nota all’imbrunire (Solitudine di una paese spopolato)’. 
    Al bel Sergio Assisi spetta invece un classico di Pirandello ‘come Liolà’, affidato a Francesco Bellomo.
    Spazio anche alle risate con il ‘Felicità Toru’ del bravo Alessio Siani.
    Sul fronte ‘rosa’, anche questo nutrito e pregevole, ecco Monica Guerritore con l’Anima buona Sezuan’ di Bertolt Brecht, accanto all’’Amadeus’ di Shaffer, per la regia di Andrei Konchalovsky. 
    Attesa anche per la commedia diretta da Lina Wertmuller, ’A che servono gli uomini?’ Di Iaia Fiastri, interpretata da Nancy Brilli.
    Ecco quindi ad inizio gennaio ‘Arsenico e vecchi merletti’ – di Joseph Kesselring – con 
    Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini, dirette da Geppy Gleijeses. 
    Ecco marzo con un classico di Tennessee Williams, come appunto ’Un tram chiamato desiderio’ qui portato sul palco da Mariangela D’abbraccio e Giulio Corso per la regia di Pier Luigi Pizzi.
    Spazio poi per Leo Gullotta, chiamato ad incarnare ’Bartleby lo scrivano’, sul testo 
    ispirato al romanzo di Melville, e diretto da Francesco Niccolini.
    Chiusura del mese con il regista Giuseppe Marini, impegnato con ’La classe’ di Vincenzo Manna, composta da Claudio Casadio, Andrea Paolotti, e Brenno Placido.
    A Marilù Prati e Paolo Bonacelli spetta invece il compito di interpretare ’Processo a Gesù’ di Diego Fabbri, con la regia di Geppy Gleijeses. 
    Imperdibile poi l’ormai storico ’Così parlò Bellavista’ di Luciano De Crescenzo, per il quale il regista ed attore Gleijeses, ha voluto Marisa Laurito e Benedetto Casillo.