La Toscana dichiara lo stato d’emergenza per l’incendio nel pisano

    Non migliora la situazione nel Pisano, dove, nella giornata di ieri, si sono sviluppati due spaventosi incendi che stanno causando serie problematiche alla regione. Il fuoco continua ad essere alimentato dal vento, seppur in maniera più lenta rispetto a ieri: inizialmente sviluppatosi sul monte Serra, sembra che il fuoco stia ora avanzando verso Vicopisano. Attualmente le località interessate sono Cucigliaba e Campo dei lupi.

    Sono già operativi tre Canadair e un elicottero S64 della flotta nazionale e 5 elicotteri regionali. Fino ad ora, sarebbero 700 gli ettari di bosco bruciati sul monte Serra, tra Calci e Vicopisano, ma si tratta – come precisa la Protezione Civile Regionale – di stime provvisorie, considerando che le fiamme sono ancora attive. Oltre alle squadre da terra che hanno lavorato tutta la notte sono impegnati dalle 7.00 due Canadair, l’S64 e 3 elicotteri della Regione.

    Per l’incendio di Avane, scoppiato nella serata di ieri in una zona boscata, sono impegnate a terra decine di squadre del volontariato e operai forestali dei diversi enti interessati mentre i vigili del fuoco che presidiano le abitazioni. Dall’alto un Canadair e 2 elicotteri regionali. Qui sono andati in fumo circa 40 ettari. Le condizioni meteo non aiutano le operazioni di spegnimento perché pure oggi è prevista una giornata ventosa. Il presidente della Regione Enrico Rossi si sta recando a Vecchiano, nella sede comunale. E anche oggi saranno chiuse le scuole di Calci e di Vicopisano e resterà chiuso anche l’aeroporto di Pisa, che già è stato bloccato nel pomeriggio di ieri, per favorire il lavoro dei mezzi aerei. Qualche casa è stata attaccata dalle fiamme, ci sono auto bruciate. Nessuno è morto, non ci sono feriti. Risultano tre intossicati lievi, uno lo hanno portato in ospedale per maggior sicurezza. Tutti sono convinti che le origini del rogo siano dolose, anche se ancora non c’è stato il tempo per cercare eventuali inneschi. Certo è che le fiamme sono partite in una serata fresca, all’interno del bosco e non da uno dei tanti oliveti, che rendevano questo uno di luoghi speciali per le scampagnate domenicali, dove talvolta gli agricoltori fanno abbruciamenti. La partita più grande, insieme allo spegnimento reso difficile dal vento, è stata l’assistenza agli evacuati, circa 700 persone fatte allontanare in piena notte dalle frazioni montane, Montemagno, Oliveto, Noce, Caprile di Sotto, e dalle molte case sparse. La Regione Toscana ha dichiarato lo stato di emergenza regionale, il decreto è stato firmato dal presidente Rossi che ha annunciato lo stanziamento di 200mila euro per coprire le spese dei soccorsi, mentre il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio in serata a Calci insieme al sottosegretario all’Interno Stefano Candiani e al Capo dei vigili del fuoco Giacchino Giomi, ha assicurato che chiederà al premier Giuseppe Conte di dichiarare lo stato d’emergenza nazionale. “A chi ha perso gli olivi, non interessa di che partito siamo”, ha aggiunto Centinaio riferendosi al fatto che lui è della Lega il l’assessore regionale all’agricoltura della Toscana Marco Remaschi è del Pd: “Bisogna risolvere il problema”. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, fin da stamani, ha chiesto di fare chiarezza sulle cause.

    La procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di rogo doloso. Ad indagare saranno i carabinieri forestali insieme ai vigili del fuoco. Ma ora vanno spente le fiamme.