LAVORO, RECORD STORICO DI DISOCCUPAZIONE. POLETTI: “NEI PROSSIMI MESI GLI EFFETTI DELLE MISURE DI GOVERNO” di Andrea Ubertini

    Disoccupazione Lavoro

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    l record storico italiano del tasso di disoccupazione è stato toccato nello scorso novembre, quando, secondo un’indagine Istat, i giovani privi di occupazione hanno toccato una quota del 43,9 per cento, registrando un rialzo percentuale di 0,6 punti rispetto al mese di ottobre. Mentre il quadro generale medio segnala il 13,4 per cento di disoccupati, un aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente, e continua a salire. E’ il valore più alto mai registrato negli ultimi 37 anni, mentre in Germania si vive la situazione opposta: il tasso è sceso del 6,5 per cento, assieme al numero dei senza lavoro che , superando le previsioni degli economisti, sono calati di 27.000 unità, contro le 5.000 attese. Tra i giovani il numero di disoccupati tocca numeri critici: 729mila i ragazzi tra i 15 ed i 24 anni in cerca di un impiego, aumentati di 18 mila unità nell’ultimo mese segnando un + 2,5 per cento, e di 63mila (+ 9,4 per cento) rispetto a dodici mesi prima. Gli occupati under25, a quota 934mila, restano fermi su base mensile, mentre calano di 8 mila nel confronto annuo (- 0,9 per cento). Scendono dello 0,2 per cento gli occupati di novembre rispetto ad ottobre, ovvero 48mila occupati in meno rispetto al mese precedente. Il loro numero cala anche su base annua dello 0,2 per cento (- 42 mila). Fermo al 35,7 per cento il tasso di inattivi, mentre si segnala un calo disoccupati che cercano un lavoro di 312 mila unità. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha commentato i dati dell’Istat affermando che “solo nei prossimi mesi si potranno vedere gli effetti delle misure della legge di stabilità e della riforma del mercato del lavoro”. Sostenendo poi che molte imprese stanno rinviando le nuove assunzioni in attesa del momento in cui saranno operativi gli strumenti che le renderanno più convenienti. Interviene anche in merito alla dissoccupazione giovanile, asserendo che “il tasso di disoccupazione generale” viene influenzato “dall’aumento dei cittadini che si attivano per cercare un lavoro, tanto è vero che il numero degli inattivi a novembre è il più basso degli ultimi due anni”.