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Lazio bella ma poco concreta, la Roma non supera la prova di maturità

La storia è sempre la stessa: la Lazio attacca, crea, produce. Alla fine però non riesce a fare centro. È successo contro la Spal, si è ripetuta contro l’Inter. Una bella Lazio non supera la capolista a San Siro, anche se ha dato prova di essere viva. Ci ha provato in diversi modi, quasi sempre con Correa, che tra sfortuna e poco cinismo ha fatto fare ad Handanovic l’ennesima figura da Superman.

Il portiere nerazzurro è stato per distacco il migliore della partita: è volato all’incrocio, si è buttato giù in mezzo secondo strozzando l’urlo di gioia del Tucu. Che pure ha fallito un’occasione clamorosa tentano un debole pallonetto. Alla squadra dio conte è bastato un traversone dalli sinistra e l’inserimento di D’Ambrosio favorito dalla difesa poco attenta di Jony per decidere la gara.

Roma, esame fallito

Stecca anche la Roma, e in questo caso fa più male. Perché la squadra giallorossa non può nemmeno aggrapparsi ad una prova positiva. Anzi, quella vista con l’Atalanta è forse la versione peggiore della squadra guidata da Fonseca. Che per controbattere il potenziale nerazzurro ha deciso di assecondare i dettami tattici di Gasperini snaturando la natura della Roma, la stessa che aveva prodotto vittorie e buone prestazioni nelle ultime uscite.

La squadra giallorossa non è riuscita a pungere come al solito, ha limitato il suo impatto offensivo. Il rammarico resta per l’occasione sprecata da Zaniolo, che dopo una progressione rabbiosa è stato murato dalla difesa atalantina a porta spalancata. Fonseca sbaglia l’esame di maturità, quello che avrebbe potuto proiettarlo in alto. In attesa di altre prove per riprendere il cammino.