Lazio Nuoto, il presidente: ‘Devastati dal bando’

    Il futuro della Lazio Nuoto è ancora incerto, il bando emesso dal Comune potrebbe privare la società biancoceleste della casa che la ospita da 33 anni. Nessuna novità in merito, nonostante l’apertura manifestata nelle scorse settimane dal presidente della commissione sport Angeli Diario, a rivedere il bando dell’impianto della Garbatella. Sulla questione si è espresso l’avvocato della Lazio Nuoto Daniele Sterrantino, che sta lavorando per trovare una soluzione bonaria col Comune di Roma: “Ho espresso opinione all’Amministrazione che proprio la pendenza del giudizio legittima pienamente un eventuale provvedimento in autotutela da parte del Comune come spesso avviene, infatti, laddove a seguito delle argomentazioni presentate da un ricorrente l’Amministrazione valuti la concreta possibilità di soccombenza, o anche solo l’opportunità di rivedere la propria posizione dopo una migliore comparazione degli interessi pubblici coinvolti, può benissimo attivarsi in tal senso. Anzi, ciò è il segno di una maturità amministrativa e politica. Peraltro, con riferimento alla gara, non è ancora intervenuta alcuna apertura o esame delle offerte, e quindi non c’è veramente alcuna ragione contraria ad operare in tal senso. Sono pienamente convinto che anche l’Amministrazione capitolina sia ormai del tutto consapevole che da questa vicenda non debbano necessariamente uscire vincitori e vinti, come invece è ora inevitabile, perché ciò testimonierebbe solo che si sono fatte delle scelte sbagliate”. 
     

    Lazio Nuoto, il presidente Moroli: “Devastati dal bando” 

    Il presidente della Lazio Nuoto Massimo Moroli ha espresso fiducia per una definizione positiva della vicenda, ma intanto la società deve far fronte a tantissime difficoltà: “La Lazio Nuoto resta fiduciosa in nuovi provvedimenti del Comune – spiega Moroli – ma nel frattempo si trova già a dover affrontare gli effetti devastanti del bando del Campidoglio. La piscina prosegue infatti la sua attività con una gestione in proroga del tutto precaria, e in tali condizioni sta entrando in crisi l’intera filiera dei servizi ai cittadini, alle fasce deboli, ai disabili e ai meno abbienti che in quell’impianto nuotano gratis e che presto, senza una risposta immediata del Comune, non potranno più usufruire dei corsi. Sotto questa spada di Damocle ci è impossibile per la Lazio Nuoto organizzare l’attività, rinnovare i contratti con gli istruttori, pianificare il futuro anche a breve termine, sapendo che da un momento all’altro potrebbe dover riconsegnare le chiavi”, ha concluso il presidente della società biancoceleste.