“Bertolaso, ma non ti vergogni neanche un po?”. La notizia della candidatura di Bertolaso per lo scranno capitolino ha mandato su tutte le furie gli aquilani, soprattutto dopo che, accettando la candidatura, lex capo della Protezione Civile ha definito la Capitale una città terremotata. Così, il Comitato 3e32 /CaseMatte, e le associazioni Appello per LAquila, Link Studenti Indipendenti LAquila, Unione degli Studenti LAquila, Legambiente LAquila, Asilo Occupato LAquila, hanno deciso di pubblicare una lettera aperta ai romani : “Cari romani, con questa letteravorremo cercare di raccontarvi brevemente tutti i danni, le speculazioni e le ingiustizieche ha causato Guido Bertolaso sul nostro territorio: LAquila”, si legge, spiegando la loro esperienbza e di quando, nel 2009, una settimana prima del terremoto, Bertolaso organizzò la commissione grandi rischi all’Aquila: “Per effetto di questa ’operazione’ molte persone sono rimaste serene nelle proprie case la notte del terremoto. Fin da subito dopo il terremoto, Bertolaso, commissario per lemergenza, ha utilizzato i suoi poteri per ostacolare in tutti i modi la partecipazione e lautorganizzazione della popolazione vietando assemblee e volantinaggi nelle tendopoli, trasferendo metà della popolazione in altre città e in altre regioni, e reprimendo ogni tipo di protesta, grazie alla complicità del prefetto e vice commissario Franco Gabrielli. Con le palazzine del Progetto Case e le sue 19 ’new town’ Bertolaso ha sostanzialmente contribuito alla devastazione del territorio aquilano scrivono ancora le associazioni aquilani – occupando circa 460 ettari fuori città (più dellestensione del centro storico aquilano) e favorendo, grazie alla deroga sugli appalti dovuta allemergenza, le imprese che hanno costruito tali alloggi ad un costo intorno ai 3mila euro a metro quadro. Dopo 5 anni in alcuni di questi Progetti Case antisismici sono crollati i balconi e senza che ci fosse bisogno di un terremoto. Il nostro è un appello ai romani (e a tutta Italia) – aggiungono – questi personaggi appartenenti alla classe politica, che si definiscono come ’tecnici’ o ’bipartisan’ in realtà nascondono la peggiore politica”.
M.