Home SPORT CALCIO Lotito: “Lazio-Juve sfida secca per lo scudetto? Dico sì”

Lotito: “Lazio-Juve sfida secca per lo scudetto? Dico sì”

Una partita secca per decidere il campionato. Claudio Lotito sarebbe favorevole all’eventualità. Il presidente biancoceleste imbeccato in un’intervista a Repubblica ha parlato della possibilità di play-off per decidere il vincitore della Serie A 2019/20: “Oggi io sono a un punto dalla Juventus, e solo per Juve-Inter che…vabbè, l’avete vista. Ma all’andata contro la Juve ho vinto 3-1 e anche in Supercoppa l’ho battuta 3-1. E dovevamo ancora giocare il ritorno. Per equità, una squadra come l’Inter, che ha 8 punti meno di noi, o l’Atalanta, che ne ha 14 in meno, mi dica lei se devono essere coinvolte. Lazio-Juve secca per decidere il campionato? lo accetterei ma non mi sono mai posto il problema”.

“Uscire dall’Europa League una scelta ponderata”

Claudio Lotito, uno dei fautori principali della ripresa del campionato, ha parlato della possibilità: “Ma se non si gioca più io sono già in Champions e risparmio quattro mensilità di stipendi. Avrei la convenienza a non giocare, ma io ragiono di sistema. Altri no. Noi avevamo fatto una scelta, ritenendo di non potercela giocare su tre fronti avevamo sacrificato l’Europa League, visto che per orari e spostamenti era la competizione più scomoda. Così avremmo giocato una volta a settimana mentre gli altri giocavano due volte. Se si ripartisse giocheremmo tutti due volte a settimana, perderemmo un vantaggio. Ma io ragiono nell’interesse di 20 club”.

Sulla ripresa degli allenamenti al 18 maggio: “E perché una data è meglio di un’altra? Ha uno studio di cui non siamo a conoscenza? Il campionato ripartirebbe a porte chiuse, ci sarebbero 70, 80, forse 90 persone oltre alle squadre: basta fare i controlli anche a loro. Io ho 2000 dipendenti che vanno a lavorare per 1600 euro al mese nei reparti Covid. E non si è ammalato nessuno, perché ho preso per tutti mascherine Ffp3 prima ancora che scoppiasse l’epidemia, oltre a guanti, occhiali e tute. Piuttosto, perché lo Stato ha mandato medici e infermieri negli ospedali senza adeguati presidi di sicurezza?”.