M5s: Grillo espelle consigliere E-R

    Il consigliere regionale della Emilia-Romagna Andrea Defranceschi “è sospeso dal M5S e diffidato a utilizzarne il simbolo”, dopo che la Corte dei Conti ha chiesto a tutti i partiti di restituire i fondi delle spese del 2013. L’annuncio è sul blog di Beppe Grillo. Al M5S viene chiesta la restituzione di 22mila euro. La Corte dei Conti dell’Emilia Romagna – ha scritto Grillo – chiede a tutti i partiti della Regione di restituire 150mila e 876 euro di spese effettuate nel 2013, considerate irregolari dai giudici contabili. Si tratta in particolare di costi per il personale, consulenze e cancelleria. Il gruppo consiliare con la cifra maggiore è il Pd, a cui vengono contestati poco meno di 85mila euro. Poi il Movimento 5 Stelle, con 22mila, l’allora Pdl con più di 20mila euro e l’Idv con 10mila. E infine si va dai 5mila euro della Federazione della sinistra a Sel, ultima con soli 645 euro”. La vicenda ha portato quindi Grillo ad espellere Defranceschi. “A seguito di questa richiesta formale della Corte dei Conti – ha scritto – il consigliere regionale Defranceschi è sospeso dal M5S e diffidato a utilizzarne il simbolo. Il M5S ha grande rispetto della Corte dei Conti e se si viene sanzionato si chiede scusa e ci si autosospende”. Con l’espulsione di Andrea Defranceschi è, di fatto, azzerato il gruppo consiliare M5S in Regione Emilia-Romagna. Dal 2010 (prima affermazione elettorale significativa del movimento) vennero eletti due consiglieri. L’altro, Giovanni Favia, fu espulso per divergenze politiche con Grillo, espresse durante un fuorionda. Nel pomeriggio Beppe Grillo è atteso proprio a Bologna per la tappa del suo tour elettorale. Beppe Grillo in tutto questo sarà ospite di “Porta a Porta” lunedì prossimo, 19 maggio in seconda serata. Lo comunica la redazione del programma. Per l’ex M5s Giovanni Favia, simbolo degli espulsi, “Andrea Defranceschi era già in lista di attesa per l’espulsione, i rilievi della Corte dei Conti sono solo un pretesto, Grillo e Casaleggio non aspettavano altro”. “Il kapò ha espulso Andrea”, twitta, e ormai non è più “cronaca politica”, ma “saga epica”. “Sono fiero – sostiene il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista – di appartenere a un movimento che si comporta come il 5 Stelle. La Corte dei Conti ha sanzionato tutti i partiti e noi sbattiamo fuori il consigliere regionale M5S Defranceschi e lo diffidiamo dall’utilizzo del simbolo. Qualora davvero abbia speso soldi che non doveva spendere li dovrebbe restituire lui di persona fino all’ultimo centesimo. Essendo un cittadino quei soldi sono anche miei”. “Un organo dello Stato – dice Di Battista riferendosi alla Corte dei Conti – quell’organo che ha condannato Renzi (in primo grado) per danno erariale, ha sanzionato tutti i partiti in Regione Emilia-Romagna per delle spese irregolari. Al Pd vengono contestati circa 85.000 euro, al Pdl 20.000. Ma anche il gruppo del M5S ha speso euro che non poteva spendere. Circa 22.000 euro. Cosa fa il Movimento? Gridiamo allo scandalo? No! Parliamo di Corte dei Conti politicizzata? No! Parliamo di giustizia ad orologeria? Assolutamente no. Noi sbattiamo fuori il consigliere regionale M5S Defranceschi e lo diffidiamo dall’utilizzo del simbolo”. “Questo facciamo – aggiunge – mentre il Pd tace su un suo deputato, il renziano Genovese, per il quale i giudici hanno chiesto l’arresto. Nel caso della Regione Emilia (dove tutti i partiti sono coinvolti e questa non è una giustificazione, al contrario è un’aggravante) non si tratta di nessuna condanna o richiesta di arresto ma di una sanzione. Ciononostante chi sta nelle Istituzioni non solo deve essere puro ma deve apparire come tale. Defranceschi potrà dimostrare che la Corte dei Conti ha preso un abbaglio, nel frattempo noi ci fidiamo più di un organo costituzionale che di un consigliere regionale. Questo è il M5s ed io sono fiero di farne parte”.